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Il trionfo di Hamas: ha vinto!
di Vincenzo Rampolla
E se Hamas vincesse questa guerra? Se accettassimo che porti a termine le sue smanie, con omicidi di massa, rapimenti e stupri? Se le vittime di queste atrocità perdessero, con i Paesi che combattono il terrorismo e il popolo di Israele, tutti insieme? Se la voglia di pace nella Regione e nel MO fosse seriamente compromessa? Se il rapporto tra Usa e Israele continuasse a incrinarsi, minacciando il ruolo di paladino della libertà da sempre dato agli Usa? Perché non lasciar correre e ingoiare il boccone? A che pro insistere a scannarsi?
Mania dell'Amministrazione Biden e scarso pudore hanno mantenuto i terroristi palestinesi, riconoscendo unilateralmente uno Stato palestinese. Dicono che presto sarà militarizzato. Visti i fallimenti dell'UNIFIL a reggere la pace nel sud del Libano e dell'UNRWA a contrastare il terrorismo a Gaza, sarebbe forse ora di fare i conti: $1,5 Mld e oltre10 anni per la ricostruzione, 42 Mton di macerie. Se questo è il bilancio dello scontro in atto, Hamas sarà incoraggiata a ripetere la strage del 7 ottobre, paventata alla nausea, non solo in Israele ma anche in altri Paesi occidentali. Se un crimine paga, dacci dentro. Perchè punire i crimini? Se Putin trarrà vantaggio dall’intervento speciale ucraino, sarà stuzzicato a ripeterlo in altre Nazioni. Su questo Biden aveva ragione. Ha detto la stessa cosa di Hamas? No. Ha cercato di impedire a Israele di sconfiggere Hamas? Manco per idea. E allora?
Per quanto importanti siano le conseguenze dell’atterraggio di Trump alla Casabianca, quelle internazionali sono prioritarie. Il mondo sarà un luogo molto meno sicuro se si impedirà a Israele di sconfiggere Hamas e di smantellare le sue capacità militari. Non possiamo limitarci ad accettare le cifre distorte rilasciate dagli agenti di propaganda di Hamas, che già si sono screditati diffondendo valanghe di fake news, e giocando a impallinare i propri cittadini per impedire loro di “conquistare la sicurezza” nel sud di Gaza, quando gli israeliani li avevano spinti in quella direzione.
Israele fa tutto il possibile per ridurre il numero delle vittime tra i civili, mentre Hamas cerca di aumentarlo da entrambe le parti. La politica americana aiuterà Israele a sconfiggere Hamas? A impedire il ripetersi e la diffusione del suo terrorismo contro i civili oppure a farla franca, inchiodando le mani a Israele?
La tragica realtà è che Hamas sta vincendo la guerra, almeno secondo la sua stessa definizione di vittoria. Ha rivoltato l'opinione mondiale contro Israele, largamente tra i giovani. Ha minato la qualità delle relazioni di Israele con l'America. Ha coinvolto brutalmente la Corte Internazionale di Giustizia e l’ONU. Ha intaccato le prospettive di pace con l'Arabia Saudita. Ha inquinato le relazioni tra Israele e i suoi vicini. E ha ottenuto un maggior sostegno da parte dei palestinesi in Cisgiordania. Costi elevatissimi, la maggior parte sostenuta dai civili palestinesi e dagli israeliani. Importa qualcosa ad Hamas dei morti palestinesi? Lo dimostra il fatto che non ha mai fornito rifugio ai civili, continua a depredare i Tir degli aiuti umanitari, ha costruito una marea di tunnel per proteggere i propri combattenti, le proprie riserve di ogni genere, i propri boss nei sotterranei degli ospedali. Il mondo non può chiudere gli occhi di fronte alla disintegrazione di Gaza come prezzo della vittoria di Hamas. E come la vede Hamas? Ben diversamente. Veniamo al dunque.
BiBi ha negoziato importanti concessioni ai rapitori di Hamas? Sì, e accordo è la parola che le definisce. Errore, follia, eresia, blasfemia. È estorsione. Bella e buona. Venir rapito e accettare di pagare un riscatto per essere liberato è un accordo? Scherziamo? Il rapimento è un crimine. E l’estorsione è un secondo reato. La verità? Ancora una volta, la verità. Eccola. Israele, su istigazione degli Usa, ha ceduto alle richieste illegittime e estorsive di Hamas, considerandole l'unico modo per salvare le vite dei bambini rapiti, delle madri e di altri ostaggi innocenti. BiBi ha barattato la libertà dei civili con la propria salvezza personale e politica, non quella d’Israele. Il cosiddetto accordo estorto da Israele non può essere considerato un accordo. Chiudiamo la pagliacciata. È correità, patto fraudolento, intesa connivente, complicità. Vendersi.
Se un gruppo terroristico negozia con una democrazia, ha il coltello dalla parte del manico. I terroristi non sono vincolati dall’etica, dalla legge, dalla verità. Possono uccidere, stuprare, torturare e minacciare, tutto a piacimento. È la solita solfa. La democrazia deve rispettare le regole della legge o pensare alle famiglie degli ostaggi? Saper governare, senza intaccare la sicurezza di Israele o salvare gli ostaggi rimasti in vita e i loro familiari? La coscienza pilota la ragione, è atto di pietà, misericordia, amore: anni luce lontani dalla politica.
Se ogni nazione democratica smettesse di negoziare con i terroristi, potrebbe beffare il terrorismo. Polverizzarlo, con una mano. Ma ogni Nazione si inchina di fronte a estorsori, rapitori, terrorismo e la presa di ostaggi resta l’arma vincente dei gangster. E noi, che cosa siamo? Complici.
Complici, sono i sostenitori di Hamas che nei campus universitari esaltano l'Intifada e la rivolta. Complici sono l’Onu e le Organizzazioni internazionali, complice la Corte Penale Internazionale, tutti a difendere Israele e coccolare Hamas. Tutti inequivocabilmente partigiani del terrorismo, a spronare, incoraggiare e finanziare Hamas a tenere duro per mesi e anni, nella convinzione che in tal modo indurrebbero BiBi ad abbassare ancor più le brache. Oltre oceano, il Primo Emendamento conferisce ai datori di lavoro il potere di rifiutarsi di associarsi a sostenitori del nazismo, del terrorismo di Hamas o di altri gruppi perversi. La legge Usa criminalizza il sostegno materiale fornito a gruppi terroristici, tra cui Hamas e Hezbollah. Non dovrebbe rigettare il sostegno concreto, politico, economico o altro a qualsiasi gruppo terroristico? Hamas in primis?
E l’etica? Qui viene il bello… I candidati del Partito Democratico alle recenti elezioni Usa hanno esortato la plebe ad ascoltare i messaggi di tali dimostranti. Esorterebbero alla stessa stregua i manifestanti pro linciaggio dei neri o dello stupro? Eppure Hamas lincia gli ebrei e stupra le donne ebree. Che differenza etica fa? A chi il giudizio, a quale Corte? Chi dovrà essere condannato per le morti a Gaza, in Cisgiordania, in Libano, Siria e Israele? Sciiti o sunniti oppure giudei, cristiani, cattolici, protestanti, ortodossi o altre religioni? Chi osa nominare gli accaniti sostenitori dei terroristi?
E l’accordo per gli ostaggi liberati e da liberare, dov’è finito?
Il 20 ottobre 2023, due settimane dall'attacco a sorpresa di Hamas, ecco i primi due ostaggi liberati, Judith e Natalie Raanan, madre e figlia, 59 e 17 anni, giunte in Israele da Chicago per il compleanno della donna, la vigilia dell'assalto. Liberazione decisa per dimostrare al popolo americano quanto siano errate le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista. Parole del leader di Hamas, quello poi freddato da Israele.
Trascorrono settimane e mesi. Fugit tempus e il 25 gennaio 2025 Daniella Gilboa, 19enne, soldatessa israeliana ostaggio viene rilasciata. Sorridente, con i capelli raccolti in una treccia quasi perfetta, viene consegnata alla CRI e riportata poi in Israele. Insieme a altre 3 soldatesse liberate, è esibita in uno show su un palco a Gaza City. Tavolo di legno, senza tappeto rosso. A memoria, farfuglia qualcosa davanti ad una folla della Jihad Islamica palestinese che a gran voce inneggia a Hamas. Israele ha inviato alla CRI all'interno di Gaza un messaggio di protesta ai 2 negoziatori per la caotica custodia degli ostaggi. I due sono circondati e spintonati dalla folla. Urli di guerra, nessuna musica, nessun coro di pace mentre sono presi in custodia. Le scene dei momenti di orrore durante il loro trasferimento alla Croce Rossa sono state snervanti e insopportabili, dichiara Isaac Herzog, Presidente israeliano, commentando le scene a Khan Yunis. Grazie all’intervento di BiBi, i mediatori si sono impegnati a garantire agli ostaggi un passaggio sicuro nei futuri rilasci. Incidente chiuso. Steve Witkoff, l'inviato di Trump a Tel Aviv, ha riferito ai giornalisti che un ostaggio americano potrebbe essere rilasciato domani. Secondo gli accordi, i prossimi ostaggi dovrebbero essere liberati sabato. L’ex ministro Itama Ben Gvir, si è dimesso dal governo di BiBi per l’inaccettabile gestione della trattative per gli ostaggi. Dice: Siamo felici e emozionati per il ritorno di Agam, Arbel e Gadi, ma le immagini scioccanti da Gaza sottolineano che non si parla di una vittoria assoluta, ma di un fallimento totale di Israele, con un accordo sconsiderato senza precedenti. Il Governo avrebbe potuto fermare gli assetati di sangue che ora tentano di linciare i nostri ostaggi bloccando gli aiuti e schiacciandoli militarmente, fino a costringerli a implorare il rilascio dei prigionieri, ma ha scelto la via della resa ai mostri umani. Ma lui, da che parte sta?
Mentre la tregua a Gaza è messa in discussione dagli spettacoli pubblici organizzati dai miliziani palestinesi per il rilascio degli ostaggi, si scatena l'ira di Israele. Sabato ne saranno liberati altri 3. Nel frattempo l'Iran si muove a sostegno dei suoi accoliti e le incursioni dell'esercito israeliano - IDF, Israel Defence Force - contro Hezbollah minacciano il cessate il fuoco in Libano. Hamas continua con le sue sceneggiate e erige un nuovo palco a Jabalya a nord della Striscia di Gaza: orchestra il rilascio della soldatessa israeliana Agam Berger, previsto in giornata. Secondo i media palestinesi, la cerimonia sarà controllata dall’organizzazione e dalla CRI.
Anche oggi, come ieri, domani e poi ancora, liberando un nuovo gruppo di ostaggi, Hamas gonfierà una messa in scena per ostentare di non essere stata sconfitta. La regia è in mano sua. Ha guadagnato la partita. Ha stravinto. Accerchiando gli ostaggi con uomini in tuta mimetica, viso mascherato, berretto con simboli del gruppo e mitra in pugno, la liberazione ha avuto per Hamas un valore mediatico incalcolabile, facendo rimbalzare un'immagine di granitica forza organizzativa e efficacia militare che non corrisponde alla realtà, ma che al gruppo serve per ricandidarsi alla guida politica e militare della Striscia di Gaza, con la pagliacciata delle liste fantasma, sempre incomplete o modificate alla vigilia, con i nomi di chi dovrebbe essere liberato, inserendo nel macabro conteggio anche le iniziali di quelli morti in prigionia. Giochetti di bassa lega, puerili e vigliacchi. Esibizioni in barba a ciò che nelle trattative per il cessate il fuoco esigono le parti in causa Usa, Egitto e Qatar, sacre concubine delle Cancellerie occidentali e forse anche di Cina e Russia, conniventi con i palestinesi, prostrati al limite della sopravvivenza.
L’esibizione di Hamas per la liberazione degli ostaggi è un innegabile rischio per il cessate il fuoco, e mette in agitazione tutti coloro che non sono pro Hamas, a cominciare da Israele, più che mai irritato. Da sempre cova in seno e all’esterno del Governo, una fetta ostile dell'opinione pubblica, quella che reputa la tregua un’inaccettabile resa davanti al ricatto degli ostaggi. È certo che non esultino a vedere riapparire nella Striscia ragazzi in armi votati al sacrificio, pur di tornare a imporre la legge di Hamas. Si tratta degli Israeliani che giurano che averla spuntata contro Hamas è stata una farsa e una beffa, una vittoria virtuale, per Israele e per il suo futuro. Avrebbe dovuto essere vera e piena, totale. Amìn. (termine ebraico di chiusura, così è, deciso e accettato, ben diverso dall’Ámen evangelico, il così sia imitato e devoto).
Inedia, torture, abusi sessuali sono alcuni degli infami dettagli riportati nel Rapporto ufficiale consegnato da Israele all’ONU. Il documento descrive gli abusi subiti e l’impatto sulla salute fisica e mentale degli ostaggi sopravvissuti, basandosi sulle diagnosi dei medici che li hanno visitati al ritorno in Israele. Isolamento, percosse, marchiature, torture fisiche e violenze sessuali si sommano alla malnutrizione. Secondo il rapporto, molti ostaggi sono stati privati di cure mediche essenziali e per certo uno è morto per difficoltà non curate.
Gli ostaggi hanno riferito di incubi ricorrenti, privati di sonno e de-naturati, in molti casi convinti di vivere in un incubo o in una realtà alterata. Due bambini hanno raccontato di essere stati incatenati insieme e picchiati, altri due presentavano segni di bruciature tipiche di marchiature a fuoco. Due adolescenti sono stati costretti a compiere atti sessuali tra di loro. Indipendentemente dall’età o dal sesso, molte le violenze sessuali e una donna aggredita con minaccia di pistola.
Hamas sta sfruttando l’occasione straordinaria di portare avanti una campagna mediatica che, ribadendo la sua forza, possa diventare un polo di attrazione per giovani che anelano impugnare le armi, non solo per il gruppo decimato e da rigenerare, ma anche per i partner di riferimento, come l’Iran sciita, coltivando l’idea di arruolare nuovi combattenti in appoggio al movimento islamista. Hamas ha vinto!
(consultazione: alan m. dershowitz – 2024- harvard law school; gatestone institute francesca salvatore- il giornale: le monde; herald tribune; wpost)