Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Borai Kahne Ateliers (Hanover, Lower Saxony, Germany) – Atomium in Brussel

 

Politica monetaria e feroci battute di Bruxelles sulla crisi di Governo italiana

di Vincenzo Rampolla

 

Il 21 luglio 2022 il Consiglio Direttivo della Bce ha approvato il TPI (Transmission Protection Instrument), strumento chiave per sostenere la trasmissione della politica monetaria, elemento azzeccato e indispensabile, per una materia tosta. Chi saprà affrontarla, senza un banchiere centrale?

Dopo la recente e fulminea crisi di Governo italiana, una delle crudeli battute che sotto la canicola circolano a Bruxelles nei confronti dello stivale, è di leggere la sigla TPI in tono canzonatorio: To Protect Italy (Per proteggere l’Italia),

Questo mentre lo spread sui titoli italiani, dopo aver toccato i 246 punti base, continua a oscillare sopra i 200 punti, con una differenza di 110 punti rispetto ai titoli di stato spagnoli. Per fortuna era la vigilia del weekend, con mercati chiusi. Era nell’aria, ma nessuno ci credeva, nessuno avrebbe fatto la prima mossa. Il fellone. Tutti appollaiati sui rami dell’albero su cui era seduto l’intero Paese. Pronti a segarlo. Sfiduciando il Presidente del Consiglio, si è chiusa l’unica paratia del Moses capace di proteggerlo dallo tsunami della rivolta dei leader dei partiti. Trionfo dell’idiozia e dell’ignoranza, dell’inabilità a pensare governare. A proposito di Napoleone, che nel 1812 ordinò l’avanzata in territorio russo, Tolstoj dice in Guerra e Pace: Quos vult Iupiter perdere, dementat prius (Prima di far fuori  qualcuno, Giove gli fa perdere la testa). E i sicari italiani si sono dati da fare, mentre la testa del Presidente non ha minimamernte vacillato. Al contrario della loro.

E visto che a questo senno perduto si accompagna il sospetto di un complotto, se non proprio un GO! venuto dal Cremlino: il Presidente del Consiglio è pericoloso, troppo occidentale, troppo filo Nato, troppo tedesco, educazione gesuita, troppo serio e autorevole, in grado di tenere testa alla coalizione a favore di Zelensky. E che farà la Meloni, se il centrodestra vince le elezioni? Travolta anche lei dalla libido del potere, si troverà incastrata nella gabbia di una coalizione che per metà parla russo e per l’altra sogna di farsi la pensione in una dacia.

Con la caduta del Governo, oggi l’Italia non ha più una solida protezione a livello europeo. È sola, può contare solo sulle proprie forze. Che strumenti di difesa avrà? Dove li troverà?  Come schiverà i colpi alla schiena inferti da tutti coloro che la graffiano? Inclusi i benpensanti di Bruxelles?

E veniamo al TPI. Parliamo di finanza, quella tosta abbiamo detto, non dei bonus a €200 o dei miniassegni del pentastellato Cirmi, ormai escluso dalla corsa alle poltrone.

Gestito direttamente dalla BCE, il TPI affiancherà gli strumenti preesistenti, l’OMT (Outright Monetary Transactions) di Draghi e i reinvestimenti del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Sarà attivato con lo scopo preciso di far sì che la trasmissione degli impulsi di politica monetaria sia omogenea in tutta l’area euro.

Il TPI garantirà che l'orientamento di politica monetaria sia trasmesso senza intoppi in tutti i Paesi dell'area dell'euro. Il TPI sarà un'aggiunta al nostro toolkit e può essere attivato per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia alla trasmissione della politica monetaria nell'area dell'euro.

Gli acquisti del TPI sarebbero focalizzati su titoli del settore pubblico (titoli di debito negoziabili emessi da governi centrali e regionali nonché da agenzie, come definiti dalla Bce) con una scadenza residua compresa tra uno e dieci anni.

Il Consiglio direttivo esaminerà un elenco cumulativo di criteri per valutare se le giurisdizioni in cui l'Eurosistema può effettuare acquisti nell'area del TPI seguono politiche fiscali e macroeconomiche sane e sostenibili. In particolare, i criteri includono:

(1)   Rispetto del quadro di bilancio dell'UE: non essere soggetto a una procedura per i disavanzi eccessivi (EDP) o non essere valutato come non aver intrapreso un'azione efficace in risposta a una raccomandazione del Consiglio dell'UE;

(2)   Assenza di gravi squilibri macroeconomici: non essere soggetti a una procedura per gli squilibri eccessivi (EIP) o non essere valutati;

(3)   Sostenibilità di bilancio: nell'accertamento della sostenibilità della traiettoria del debito pubblico, il Consiglio direttivo terrà conto, delle analisi di sostenibilità del debito della CE, del Meccanismo Europeo di Stabilità, il FMI e altre istituzioni, insieme all'analisi interna della BCE;

(4)   Politiche macroeconomiche sane e sostenibili: rispetto degli impegni presentati nei piani di ripresa e resilienza per il dispositivo per la ripresa e la resilienza e con le raccomandazioni specifiche per paese della CE in ambito fiscale nell'ambito del semestre europeo.

Il TPI comprerà titoli di Stato (con la possibilità di estendersi ad altri bond), come detto con scadenza fra uno e dieci anni, sterilizzando gli acquisti per non alimentare inflazione, a seguito di un aumento della base monetaria. Ma non fissa una soglia massima esplicita per lo spread, proprio per evitare di attirare la speculazione internazionale. Sarà la BCE a decidere in modo discrezionale.

E l’Italia, che farà? Chi in Italia sta pensando, ragionando, discutendo su questi criteri di finanza?

Le ultime previsioni governative indicavano un indebitamento netto del 5,6 %, destinato ad aumentare, se non altro a causa di una minore crescita complessiva, seppure compensata da una maggiore inflazione. Il debito pubblico, per gli stessi motivi dovrebbe superare il target previsto del 147 % del PIL. A sua volta la spesa pubblica complessiva, è quotata, ottimisticamente, al 50 % del PIL. Molto probabilmente destinata a crescere sull’onda del ciclo elettorale. Chi osserva questi fenomeni e li incanala nel giusto binario?

Com’è noto, il Patto di stabilità è stato sospeso fino a tutto il 2023. Ma non è detto che questo debba tradursi in anarchia… In particolare, la CE a più riprese ha raccomandato all’Italia di tener sotto controllo la dinamica della spesa. Se questa dovesse aumentare per motivi diversi dall’andamento del ciclo, si aprirebbero dei problemi: il mancato rispetto del fiscal framework e, in parallelo, la palese violazione delle raccomandazioni date. Non è vero che lo stralcio dell’articolo 10 dalla legge sulla concorrenza (i tassisti) è già una controindicazione rispetto al Recovery Plan?

Sui quattro criteri previsti dal TIP dalla BCE, l’Italia rischia di essere inadempiente almeno in tre. Resta l’incognita relativa ai possibili squilibri macroeconomici, campo in cui l’Italia potrebbe intervenire, a condizione di avere a disposizione un banchiere centrale… anche se  piccolo.

Dall’ultimo bollettino della Banca d’Italia si apprende, che alla fine di marzo la posizione netta sull’estero dell’Italia era creditoria per 118,0 Mld (il 6,5 % del PIL), in calo di 14,1 Mld rispetto alla fine del 2021. Somma elevata, dato il forte aumento dei prezzi delle materie prime, ma anche dimostrazione della scarsa tenuta della domanda interna (consumi ed investimenti) che costringe l’Italia a mettere a disposizione dell’estero somme considerevoli. Va detto infine che la posizione debitoria di Banca Italia sul sistema dei pagamenti europeo Target2 si è ulteriormente appesantita nel primo semestre, seppure in misura minore rispetto agli ultimi quattro mesi, portandosi a 628 Mld a fine di giugno, da 590 a fine scorso anno.

Il quadro della politica monetaria è complesso, con elementi positivi e negativi. Che fare per dargli il giusto assetto?

Sembra essenziale la presenza di un uomo o di un team di uomini che, per esperienza e determinazione, siano in grado di andare avanti con metodo e competenza. Difficile farcela e arrivare a chiudere i restanti 51 obiettivi del secondo semestre del PNRR, con chi vorrebbe piantumare il Bel Paese con un milione di nuovi alberi e propone pensioni a €1.000/mese. Per queste, un primo calcolo, non immediato, valuta risorse per almeno €18 Mld. Da dove tirare fuori quella somma?  Con buona pace dei grulli, di un’Italia votata al presidenzialismo e magari di un termovalorizzatore sperimentale a Roma, a energia nucleare… Il primo. Perché no?

(consultazione:    gf. polillo |– startmagazine; formiche.net; bollettino banca italia  giugno 2022)

 

Inserito il:13/10/2022 19:05:30
Ultimo aggiornamento:13/10/2022 19:12:54
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