Indian handmade art representing the Majmua Aulia Ekram or The gathering of the Revered friends of Allah
Progetto “One to One” ed il conflitto è risolto
di Davide Torrielli
Molti di noi negli scorsi anni si sono resi conto che per le nostre strade, nelle nostre scuole, e più in generale nella nostra civiltà ha fatto ingresso una figura per molti sconosciuta: il musulmano.
Vero è che c’erano tra noi anche prima, ma in numero limitatissimo e di regola gli amici del Corano tenevano un profilo basso come conviene agli osservanti seri delle religioni.
Certamente la nostra vituperata Costituzione garantisce la parità interreligiosa e rispetta chi professa credo diversi ma qui nascono i primi dubbi su quanto questo aspetto cozzi con il necessario quanto contestuale rispetto delle Leggi, delle usanze e civiltà del popolo accogliente.
L’Italia è che piaccia o meno, la culla del cristianesimo ed in particolare del cattolicesimo che vanno quindi considerati come parte indiscutibile delle nostre origini, al pari della storia romana, del rinascimento etc etc siamo così e rinnegarlo significa falsificare la nostra storia. Quindi occorre che chi bussa alla nostra porta lo faccia sommessamente in modo educato così come è necessario e doveroso che noi a nostra volta ci comportiamo nello stesso modo quando ci presentiamo da loro.
Chi vi scrive ha calcato le sabbie dei paesi arabi e più musulmani in genere dall’Indonesia al Qatar, dalla Cecenia, agli UAE e posso assicurare che i nostri cugini di religione sono perfettamente determinati nel non rispettare assolutamente chi non si comporta bene a casa loro.
Mi chiedo quindi perché non debba valere il sacrosanto principio della reciprocità? Rispetto per rispetto così come impone il buon senso.
Nel 2050 le formiche umane sul nostro pianeta saranno circa 9,3ml ed il PEW stima prudentemente che cristiani e guerrieri di Allah saranno in parità prevedendo una crescita di questi ultimi del +73%.
E allora, occorre aprire gli occhioni e rimuovere le fettine di mortadella che giacciono sulle nostre palpebre e rendersi conto che sia ora di mettere giù delle regolette che ci tutelino.
Se correttamente a casa nostra il crocifisso va rimosso –secondo loro-, occorre che da loro sparisca qualsiasi riferimento alla religione di Maometto dalle scuole pari maniera.
Se dobbiamo inoltre astenerci dal “deleterio” insegnamento della religione cattolica a scuola occorre che scompaiano anche le materie teologicheggianti nelle scuole arabe.
Vedo già comparire il sorriso sulle labbra di chi legge e questo sorriso, amici miei, rappresenta il viatico alla resa. Sono considerazioni che occorre fare per salvaguardare i nostri figli e per il loro futuro che è purtroppo in gran parte nelle nostre mani.
E questo non attiene specificamente la religione, considerazione che potrebbe non interessare molto tra atei, agnostici, laici etc etc; qui stiamo parlando di scontro tra civiltà sul terreno della religione che ha risvolti pericolosi sotto tanti aspetti della nostra vita di tutti i giorni.
Il progetto One to One quindi, si ripromette di proporre una chiesa per una moschea, esattamente di pari metri quadri come impone il principio della reciprocità.
A tot moschee nuove sul nostro territorio devono corrispondere in egual modo analogo numero di luoghi di culto cristiani.
Qualora questo principio non sia accettabile, motivo del quale non se ne vede una ragione plausibile, che allora ognuno si tenga le sue, le rispetti reciprocamente e se si reca a casa degli altri si inchini ai loro usi, costumi e regole dettate dalla loro e nostra storia.
Così sia.