Michele Cammarano (1835-1920) – Terremoto (ca 1900)
Le tre Italie
di Giorgio Panattoni
Questo tremendo terremoto ci ha di nuovo messo drammaticamente alla prova, con la sua durezza improvvisa e distruttrice e con la assoluta imprevedibilità, quando le vacanze stanno per finire.
E per rendere le cose molto più complicate è piombato alle tre di notte mentre erano in preparazione la festa del paese e la sagra della amatriciana.
La PRIMA ITALIA, quella vera, era pronta, chissà come, a reagire subito, insieme, tutti, vicini al disastro e lontani, già vestiti e con pale e tende in mano.
Una prova tremenda, da spaventare chiunque, superata quasi fuori dai limiti della credibilità.
Organi dello stato, volontari, organizzazioni locali e nazionali si sono trovate come se avessero pianificato di incontrarsi da tempo è un po' tesi per l'avvicinarsi dell'appuntamento..
Tutto questo non è casuale, un dono imprevisto venuto non si sa come e non si sa da dove.
È' il frutto di una macchina organizzata, funzionante, competente, in allerta sempre e comunque, di anni di lavoro e di esercitazioni, di mobilitazioni e di prove.
Ne tengano conto tutti coloro che per professione fanno i detrattori dello Stato, delle strutture pubbliche, dell'Italia che non funziona.
È' vero, ci vuole una disgrazia grande per accendere la miccia, ci vuole anche la passione immensa dei volontari, ma dobbiamo essere tutti noi orgogliosi di quello che in questi tragici momenti sappiamo fare.
Senza questa macchina non si va da nessuna parte.
La SECONDA ITALIA è arrivata subito dopo, già nelle prime ore del mattino.
Governo, Regioni, strutture pubbliche di guida e di organizzazione si sono mobilitate e hanno fatto sentire la propria presenza, non di facciata e di cordoglio, ma di lavoro e di vicinanza concreta.
"Non vi lasceremo soli, saremo al vostro fianco da subito e per tutto il tempo che serve".
Mi piace pensare che è il segno anche questo di una Italia nuova, che reagisce e che fa, che si commuove e che lavora, che promette e che ci mette la faccia.
Vedremo, ci vuole tanto impegno perché ci saranno difficoltà enormi, ma si può fare.
Almeno questa volta possiamo tutti aiutare perché si riesca presto e bene? Senza trucchi, senza sotterfugi o peggio, senza truffe e corruzioni?
Per esempio i convogli di derrate alimentari organizzati dalla Coldiretti già nel pomeriggio mi sono sembrati un segno positivo.
La TERZA ITALIA deve emergere nelle prossime ore.
Continueremo la polemica distruttiva sulle riforme costituzionali per far cadere il governo? Spaccheremo il partito di maggioranza per prendersi la rivincita tanto voluta, anche se negativa per il paese?
Continueranno i raid motociclistici per dire nelle piazze cose inesatte, o sbagliate, e inutili, ma piacevoli per chi vuole distruggere anzi che aiutare a costruire?
Viene proprio da pensare che c'è un esempio da seguire, quello delle migliaia di persone che nel cuore della notte si sono mobilitate per aiutare a non morire.
"Ora abbiamo bisogno di una speranza" ha detto il sindaco di uno dei paesi terremotati "che non c'è più".
E di lavorare insieme non solo per non morire, ma per rinascere più determinati di prima.
Questa è la terza Italia che vorremmo.