Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

French School ( XIX secolo) - French Intellectuals Seated In A Salon – 1860/1870

 

N’do stanno ste élite?

di Tito Giraudo

 

L’articolo di Morganti: Popolo ed élites, è stimolante, tuttavia credo che il tema delle élite in politica ma anche in generale, meriti un ulteriore approfondimento.

Non sono nemmeno del parere che Salvini e Di Maio rappresentino il popolo tout court. Secondo me il discorso è molto più articolato e pertanto vorrei cercare di ragionarci su.

Le élite ci sono sempre state e sempre ci saranno, possono essere culturali, economiche ma anche politiche. Ci sono periodi in cui le élite sono visibili e individuabili, altri come questo abbastanza in confusione.

Sovente, le élite economiche generano élite politiche, altre volte élite culturali generano classi politiche.

Per tornare allo stimolante articolo di Morganti, il popolo sarebbe quel 70% che legge meno di un libro l’anno, non legge mai i bugiardini, ma soprattutto quello che si lascia irretire dai populisti.

Personalmente credo che le élite abbiano sempre irretito, o cercato di irretire il popolo. La cosa non mi scandalizza perché la mission delle élite è sempre stata quella di guidare il popolo. Tra il guidare e l’irretire il confine è labile.

Interessante, comunque definire la vera natura delle élite. Chi sono state, chi sono?

Nel medio evo era tutto chiaro. La nobiltà o i feudatari, chiamiamoli come volete. Poi con il Rinascimento nacque la borghesia che prima contende il potere e poi lo conquista. Dimenticavo la Chiesa, ma quella sono 2000 anni ….

Nell’ottocento, qualche borghese burlone, si è inventato il potere al popolo o al proletariato, o ai lavoratori, fate voi. Ma i dirigenti, sempre borghesi erano, e qualche proletario cooptato, diventava ben presto un nuovo borghese, naturalmente in nome e per conto del proletariato diventato dittatore. Insomma: una delle più grandi truffe mai concepite!

Venendo a casa nostra: con l’Unità d’Italia, per tutto l’ottocento, l’élite fu di stampo liberale, verso la fine del secolo si affacciò una nuova élite: i socialisti, questa volta era quasi tutta borghesia intellettuale. Nel ‘15 del 900, si scissero sul tema dell’intervento e nel ‘19, gli scissionisti crearono il fascismo, cui aderirono soprattutto élite nazionaliste e un movimento ancora più elitario: i Futuristi.

Il potere però i Fascisti lo presero solo facendo una rivoluzione piccolo borghese. Tutti costoro divennero per un ventennio l’élite Fascista. Semplifico naturalmente, al solo scopo di dimostrare che le élite in Italia sono sempre state un vero casino.

Premetto che credo nelle élite in generale, per questo sono contro la democrazia diretta che considero la truffa che ha percorso la storia, e che trova sempre nuovi epigoni e nuove teorizzazioni.

In questi ultimi anni, la sinistra italiana che gode di una notevole autostima (mai giustificata dai fatti), si è autoproclamata rappresentante dei ceti riflessivi, che poi sarebbero, né più né meno, quegli stessi che sanno decifrare i bugiardini, leggono i libri possibilmente della Feltrinelli, leggono giornali come Repubblica e in televisione la politica la praticano solo dalla 7 e da Rai 3.

Il successo della 7, rete di proprietà di un editore che non mi pare proprio di sinistra, ha costruito un prodotto pensando proprio a costoro, realizzando una grande idea commerciale, ma un pessimo successo politico, se nonostante il messaggio che si voleva veicolare, questo Paese si trova un Governo che non piace al “popolo irriflessivo”.

Lo stesso è capitato alla “Repubblica”, al “Fatto Quotidiano”, e a quella maggioranza scribacchina riflessiva che riempie le redazioni di tutti i giornali e le televisioni, pubbliche e private.

Caro Morganti: certo che esistono le élite, ma avrei qualche dubbio che il discorso ora vale per la politica, o almeno per la politica con la P maiuscola, quella che piace a me e probabilmente anche a te.

Nell’immediato dopoguerra, la crisi delle élite liberali avrebbe lasciato il passo al comunismo, se un Papa assennato non gli avesse anteposta la classe dirigente cattolica e borghese che faticosamente si era allevata durante il fascismo.

Il solo PCI credette nelle élite, essendo in antitesi con quelle economiche puntò sulla cultura. Sfruttarono il vento rivoluzionario del dopo guerra, crearono quell’élite culturale di sinistra che ha sempre influenzato e condizionato la nostra politica.

Naturalmente, nel PCI vigeva il principio leninista del centralismo democratico, per cui quegli intellettuali sovente diventavano dei quadri e molto spesso dei cortigiani.

Personalmente, considero che costoro siano stati, o incapaci di comprendere la vera essenza del Comunismo, o degli opportunisti che si fecero complici dello Stalinismo, quei pochi che conservarono autonomia di pensiero, o furono cacciati, o emarginati.

Se qualcuno in Italia non capisce perché esista solo l’antifascismo e ancora oggi tace dell’anticomunismo, la spiegazione può trovarla proprio da quell’influenza culturale che permeò tutta la Società, diventando un pensiero unico, o quasi, comunque dominante.

Dopo la rovinosa caduta del Comunismo, costoro cercarono altre strade sperando di conservare, se non l’egemonia politica, quella culturale.

La vecchia élite di sinistra si saldò con una nuova che sarà destinata a diventare maggioritaria. Scalfari, prima liberale e poi socialista e infine scalfariano, condusse dal suo giornale le grandi battaglie, prima contro Craxi coadiuvato da Berlinguer e poi contro Berlusconi rinserrando le fila di tutta la sinistra dentro l’Ulivo.

Chi ha spaiato veramente i giochi fu Berlusconi, lui sì completamente al di fuori delle élite culturali ma anche economiche.

Fu, a mio parere un campione del fai da te.

Partito inizialmente contando sui quadri aziendali di Mediaset coadiuvati da reduci liberali e democristiani, imbarcò un movimento popolare come la lega di Bossi e un partito di vera destra, anche culturale, come la destra nazionale di Gianfranco Fini, svuotandolo però proprio delle sue componenti culturali che pure esistevano.

Con Berlusconi nascono il berlusconismo e l’antiberlusconismo. Né gli uni né gli altri possiamo definirli: élite.

L’antiberlusconismo che, a imitazione del berlusconismo, riesce a federare tutte le sinistre comprese quelle cattoliche. Morto Agnelli, morto Cuccia muoiono persino i riferimenti per quanto si riferisce alle élite economiche.

Bene. Io non leggo i bugiardini, guardo la politica della 7, perché il convento passa solo quello. Travaglio, che considero un bieco destrorso, con buona pace del mio Genero preferito (ho solo quello), quando lo vedo sorridere con quella spocchia che ha incollata, devo cambiare canale, e se poi incoccio un ex liberale convertito al leghismo come Bel Pietro, vado su Netflix.

Ma io non appartengo a nessuna élite culturale se non quella degli autodidatti scettici.

Detto questo, non resta che capire cosa hanno prodotto queste “élitine de nojaltri”:

Direttamente i 5Stelle e indirettamente la Lega di Salvini. Chapeau!

Insomma, le élite di sinistra, in odio a Berlusconi che consideravano come la peggior destra hanno aiutato il parto (podalico), di un Governo di coalizione che si dice al di fuori della destra e della sinistra, guidato di fatto da tal Matteo Salvini, che io non considero certo di Destra, se per destra s’intendono i moderati.

Il dramma è che questa cosiddetta cultura di sinistra, ha distrutto anche il PD di Renzi che con tutti i limiti, poteva rappresentare una svolta di sinistra moderata e riformista. E qui mollo, se no mi accusate di essere Renziano.

Costoro poi, non contenti di tanto successo, non trovano di meglio che combattere le idee di Salvini sugli immigrati e adesso anche sui Rom a colpi di buonismo e antifascismo.

Apprendo che il 50% degli elettori di sinistra sta con il Salvini anti immigrati e anti rom.

Io, che a volte sono stato un elettore di sinistra, poi di destra e poi di sinistra ecc. non mi fa paura il Salvini che spero riesca ad ottenere dall’Europa quello che non ha concesso al buonismo di sinistra. Mi fa paura il Salvini nazionalista, semplicista, antieuropeista perché sovranista. Ancora una volta la sinistra, per aver ridotto ai minimi termini Berlusconi, si cuccherà un Salvini trionfante, e forse pronto ad abbandonare l’alleato grillino e papparsi il Cavaliere “in salsa di Meloni”.

Per terminare. Lasciamo perdere le élite che con l’aria che tira da noi, io non riesco proprio a individuare, lasciamo perdere la demonizzazione (sempre esistita) dei nuovi mezzi di comunicazione. Gli italiani hanno imparato a parlare la madre lingua dalla televisione, e ora a scrivere su Face Book.

E’ sempre un passo avanti, dato che i bugiardini sono sempre illeggibili anche per gli acculturati.

Io vorrei riproporre due concetti base.

A chi straparla di Democrazia diretta, anteporrei con forza quella rappresentativa, tenuto conto che la democrazia diretta si è sempre estrinsecata solo dai discorsi del leader dai podi e dai balconi, quando erano di destra, e dalle dittature del proletariato che sono sempre state una fregatura per il proletariato quando erano di sinistra.

E ora veniamo ai giornalisti. Da un po’ di anni sono “contro”.

Che ti chiedi: perché non creano un Partito e provano a dirci di cosa sono a favore?

A stragrande maggioranza si dicono progressisti, che non si sa bene cosa voglia dire, in quanto prendono veramente posizioni su cose tutto sommato marginali. Il capolavoro, lo stanno facendo su questo Governo. Naturalmente parlo della maggioranza pennivendola perché gli ex giornalisti berlusconiani sono in paranoia in attesa di riposizionarsi.

Tutti gli altri, quelli dei comitati di redazione, dell’”Ordine dei giornalai”, insomma gli illuminati, non riescono a capacitarsi come mai dopo anni di battaglie, prima contro Berlusconi, e poi contro Renzi governano due signori, uno, Di Maio, con idee un po’ confuse, l’altro Salvini che confuso non è, ma esprime concetti elementari che possono a tutta prima piacere, ma a me che, come ho detto sono un autodidatta scettico, mi fanno venire l’orticaria.

 

Inserito il:26/06/2018 22:30:45
Ultimo aggiornamento:26/06/2018 22:49:30
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