Santiago Lopez Velasquez (Medellin, Colombia, 1996 - ) - Rio de Janeiro
Strategia folle o problemi mentali di un presidente populista
di Graziano Saibene
Più passa il tempo, da quando in Brasile c'è il governo di Jair Bolsonaro, e più parlar male di questo presidente diventa – come si dice dalle nostre parti – come sparare sulla Croce Rossa: troppo facile, perché non ha difese, non si nasconde, - anzi cerca di mettersi bene in mostra – e non ha mezzi per contrattaccare con efficacia.
Alcuni commentatori, di fronte alle sue continue dichiarazioni pubbliche, quasi sempre molto più gravi e insensate che provocatorie, si azzardano a cercare di analizzare il suo stato psichico.
E c'è persino chi giunge a richieste estreme.
Molti concordano nell'affermare che Bolsonaro non dispone di “super-ego”, e che non ha capacità di autocritica. Ironicamente dichiarano che egli ha a disposizione non un unico “ego”, ma addirittura tre (i suoi ingombrantissimi figli in politica).
Certamente nel suo sistema psichico non esiste quella caratteristica che Freud classificò come responsabile per reprimere o domare gli istinti pimordiali. E questo lo porta a non avere alcuna paura del ridicolo a cui si espone, o vergogna delle incongruenze contenute nelle sue disastrate esternazioni.
Mente anche quando cerca di smentire: un esempio che ha destato giustificati clamori, è stato quando si è azzardato a negare il fatto storico del golpe del 1964: prima ha affermato che non è avvenuto, poi che “invece di torturarli avrebbero dovuto eliminarli!”. E dopo ancora: “Le critiche non mi preoccupano neanche un po', ok?” ; dimostrando di non possedere quel dispositivo di autocontrollo, quella voce interiore che al momento giusto lo avverta “Non dirlo, è una bestiata!”.
Reagisce ai fatti quasi per riflesso condizionato, non per riflessione; automaticamente, come, da buon militare faceva scattando sull'attenti.
Non pensa prima di parlare: da ciò deriva la frequenza con cui è obbligato a smentirsi, e, molte volte, a smentire le smentite.
Quando uno dei commentatori politici ha scritto, tempo fa, che il presidente soffriva di incontinenza verbale, ci sono state numerose manifestazioni di protesta, come se fosse stata una dichiarazione assurda.
Ma ora c'è anche qualcuno che sostiene che esiste una logica in queste apparenti pazzie senza senso. In una intervista ha dichiarato “ Io sono fatto proprio così, dietro non c'è nessuna strategia!”.
Deve essere vero: che logica ci sarebbe infatti, visto che tutto ciò sta contribuendo a fargli perdere proprio la popolarità, di cui dice di essere tanto fiero? Dai tempi di Collor, Bolsonaro è il presidente che ha ottenuto il peggior indice di approvazione dopo i primi 200 giorni di governo, periodo considerato un po' come la luna di miele con la popolazione.
Ed ora sta spuntando qualcuno, come il giurista Miguel Reale Jr, (uno degli autori della richiesta dell' impeachment di Dilma Roussef) che sostiene tassativamente: ”.... è caso di interdizione.....siamo in presenza di un quadro di chiara malattia ….bisogna riunire una giunta medica....”
Qualunque sarà il risultato della discussione, non è per nulla edificante per il Paese Brasile sapere se il presidente della Repubblica si comporta così per premeditazione o spontaneamente: le sue continue dichiarazioni stanno diventando insopportabili, anche per i suoi stessi collaboratori, che non sanno più come tamponare le falle che continuamente si aprono attorno.
Il commentatore politico a cui mi sono ispirato per stilare queste note, (Zuenir Ventura del giornale O Globo) conclude la sua analisi con la speranza che: “....se accetta di essere valutato da una giunta medica, speriamo che includano anche uno psichiatra!”