Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Adolphe-François Pannemaker (Bruxelles, 1822 - Paris, 1900) - The Primitive World (1857)

 

Prima del parto, il Travaglio

di Davide Torrielli

 

L’altra sera nuovamente la solita trasmissione di approfondimento politico, le solite considerazioni e spasmi della vecchia politica ormai in fase di raffreddamento.

Attira la mia attenzione la presenza di Marco Travaglio, a confrontarsi, per così dire, con lo smemorato Giannini in osmosi con Minzolini, sempre un po’ contro a tutto.

Non posso nascondere quanto mi piaccia Travaglio e lo ammiri con tutto me stesso e qui mi schiero proprio in quanto, se i politici non meritano prese di posizione ardite ma una sana attenzione verso le cose fatte e non fatte, sui giornalisti, portatori di informazione, invece, merita schierarsi ed io sono con Marco Travaglio cui va il mio rispetto ed appoggio.

Il confronto ha portato all’attenzione dei telespettatori, un interminabile elenco, preciso e dettagliato come tutti gli interventi di Travaglio, degli epiteti, insulti, appellativi, etichette e quant’altro sia stato partorito dagli allosauri contro chiunque abbia avuto od abbia a che fare con il presente governo.

Quello che sorprende è l’ignorante varietà di questi riferimenti che nello stesso tempo assegnano identità ai nuovi mammiferi che operano in queste settimane al governo, classificazioni anche lontanissime tra loro, comunisti e fascisti, qualunquisti e autarchici dittatori ed anarchici insurrezionalisti.

Di tutto, con una precisione chirurgica fantastica come tutti i riferimenti travaglieschi.

Ed ancora attoniti astanti si stupiscono quando il Marco nazionale dichiara di non essere affatto un supporter 5s e tantomeno della Lega ma solo un sostenitore delle valutazioni obiettive cosa che qui abbiamo propugnato diverse volte.

Ricevuto qualche schiaffone il gatto e la volpe sono tornati a cercare Pinocchio su altre strade.

A seguire, a distanza di poche ore, su altro canale, una bellissima trasmissione sul triassico, giurassico e mesozoico, ere nelle quali, 150 milioni di anni fa, i dinosauri spopolavano sulla pangea, con un cervello grosso come una pallina da tennis, e corpi colossali alimentati a 5 quintali di foglie al giorno; nel frattempo i mammiferi, piccoli piccoli, proseguivano nello stimolare i sensi, e lavorare di notte per non essere predati dai ciccioni supervoraci che per mantenere il “loro stile di vita” erano perennemente alla ricerca di cibo, mentre i piccoli mammiferi si dedicavano alla ricerca di stimoli necessari per lo sviluppo della corteccia cerebrale, assente nei panzettuni.

Le due trasmissioni, mi hanno indotto a riflettere su come sia sorprendentemente facile ed agevole stabilire un trade-union, una mappa concettuale -che va di moda ora a scuola-, in grado di rendere congruenti due trasmissioni così lontane, sovrapposizione che credo emerga automaticamente nel lettore qui convenuto.

Il Giannini Minzolinato, si era ancorato ad una bozza di contratto, primordiale, che riportava tra una riga e l’altra una balzana idea, poi immediatamente cancellata della quale ora fa bandiera per dare corpo ad una opposizione senza argomenti, per ora.

Il Travaglio, mammifero, ha semplicemente fatto un ragionamento, difficile per chi è originato nel triassico e dorme di notte mentre i mammiferi aguzzano vista ed udito, lasciando i due plesiosauri, a starnazzare sempre sulle stesse cose.

Bello poi percorrere la strada sui due binari che portano all’estinzione dei dinosauri a vantaggio di piccoli mammiferi certamente più complessi ma decisamente più intelligenti e soprattutto meno voraci.

È un ragionamento che mi ha dato soddisfazione ed ancora mi sorprendo nel dover constatare come la totale mancanza di prudenza dei dinosauri si basi esclusivamente sulla loro stazza rendendoli ciechi di fronte al fatto che sono lenti, grossi, stupidi ed impacciati e la loro tracotanza e superbia funziona nella misura in cui chi li attornia è fesso quanto loro. La mancanza di aree cerebrali dedite al ragionamento fa sì che non possano immaginare percorsi evolutivi di specie concorrenti che, se inferiori per dimensioni, possono rappresentare un pericolo per la loro stessa esistenza ancor prima che ne sia messa in pericolo la loro supremazia.

Il parto di un animale strano, dotato forse di caratteristiche sopite e riposte nei meandri inespressi del DNA è forse vicino?

Il “cittadinus inchiappettorum consapevolis” sta mettendo in crisi il sistema rettile ed anfibio?

Esiste una fase di Travaglio per giungere al parto di questo essere, originato da mutazioni genetiche spontanee possibilmente indotte da avverse situazioni atmofiscali, ambienteconomiche, evolusociali?

Staremo a vedere per ora sembra che le acque si siano rotte.

 

Inserito il:12/06/2018 17:17:36
Ultimo aggiornamento:12/06/2018 17:27:01
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