Aggiornato al 08/09/2024

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Voltaire

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Il doppio bis: Ursula e poi Trump?

di Bruno Lamborghini

 

Nelle due settimane dal 4 al 18 luglio si sono concentrati molti eventi che avranno influenza sul futuro dell’Europa e del mondo, nel bene o nel male.

- Il 4 luglio nel Regno Unito le elezioni hanno determinato la vittoria del Labour con il nuovo Premier Sir Starmer dopo 14 anni di governo conservatore. Questo risultato non porterà alla fine della Brexit, ma certamente a nuovi rapporti più produttivi con l’Unione Europea.

- Il 18 luglio il Premier Starmer con il Re Carlo III ha ospitato al Blenhaim Palace il Summit della Comunità Politica Europea (CPE) con la presenza di quasi tutti i premier europei, riproponendo e attualizzando quanto definito dal Trattato di Londra che istituiva nel 1949 il Consiglio d’Europa, fissando i valori e i diritti fondamentali condivisi dopo la guerra alla base della cooperazione europea e per affrontare assieme le grandi sfide che allora minacciavano (e ancora minacciano) l’Europa. Il Summit CPE organizzato da Starmer è un primo grande segnale per ricreare cooperazione e obiettivi comuni che uniscano tutti i paesi europei in una fase di gravi rischi di minacce e conflitti.

- Nella prima settimana di luglio il Premier ungherese Orban, anche se non nella sua veste di Presidente di turno dell’Unione Europea, ha visitato Roma (presidenza G7), Kiev, Mosca, Pechino, Washington, Mar-a-Lago (Trump) per proporre un cessate il fuoco e la pace in Ucraina.

- L’11 luglio a Washington si è tenuta la celebrazione dei 75 anni della Nato in cui si è rilanciata l’Alleanza Atlantica e la difesa dell’Ucraina, con un vasto programma di aumento della spesa per la difesa da parte dei paesi europei e una posizione molto forte nei confronti della Russia, cercando di anticipare una imprevedibile politica Nato da parte USA in caso di vittoria di Trump, per cui qualcuno ha parlato di una nuova fase di “guerra fredda”. La segreteria Nato a ottobre passa dal norvegese Stoltenberg all’olandese Rutte.

- Sabato 13 luglio l’attentato a Trump con il ferimento all’orecchio divenuto rapidamente per lui un grande rilancio dell’uomo forte che ha trasformato la Convention Repubblicana di Milwaukee in una specie di celebrazione per le elezioni di novembre, accrescendo la sua possibile vittoria. Questo evento ha anche cambiato i contenuti della campagna elettorale democratica non solo per le incertezze sulla candidatura di Biden. Durante la Convention Repubblicana Trump ha scelto il suo Vicepresidente nel quarantenne J.D. Vance, studi di legge a Yale, Marine in Iraq, autore di un bestseller, Elegia americana, attività nel Venture Capital in Silicon Valley e idee fortemente conservatrici, ancor più di Trump ed un possibile futuro come Presidente dopo Trump.  

- Martedi 16 luglio è stata rinominata Roberta Metsola Presidente del Parlamento Europeo e giovedì 18 luglio il Parlamento ha eletto Ursula Von der Layen Presidente della Commissione per il secondo mandato con 401 voti e molti compromessi e con un programma che forse ridimensionerà alcuni degli obiettivi della precedente Commissione (la politica europea per il Green Deal oggetto di richiesta di modifiche potrà difficilmente cambiare in conseguenza dell’appoggio dato dai Verdi alla sua rielezione; è prevedibile anche un rafforzamento degli interventi conservativi e regolatori per il maggiore ruolo del PPE). Fratelli d’Italia hanno votato contro. È stata comunicata l’introduzione di un Commissario per la Difesa ed uno per il Mediterraneo. Ma sostanzialmente il nuovo Ursula Bis si presenta senza rivoluzioni e con molte incertezze.

- Il 15 luglio Zelenski ha annunciato l’obiettivo di organizzare per novembre una conferenza internazionale sull’avvio di un possibile negoziato invitando anche la Russia. Per la prima volta questo avviene senza richiedere un preventivo ritiro della Russia dal territorio ucraino. È probabile che l’iniziativa intenda prevenire possibili radicali interventi da parte di Trump se eletto.

- Il 4 luglio in Kazachistan si è tenuta una sessione della Shangay Cooperative Organisation (SCO), un organo creato nel 2001 da Cina e Russia assieme a quattro Stan (Kazachistan, Kirghisistan, Tagichistan, Usbechistan), più India, Iran e Pakistan con obiettivo il rafforzamento della collaborazione militare nelle regioni di confine per affrontare terrorismo, fondamentalismo, separatismo, ma che nelle intenzioni della Cina si pone come una Nato orientale anti occidente.

È probabile che questo organismo crescerà aggiungendo altri paesi e aumentando rischi internazionali. In parallelo, sul piano economico la Cina ha da tempo organizzato il BRICS con l’obiettivo di raggruppare paesi del Global South, Brasile, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Emirati e altri paesi per creare un sistema commerciale, finanziario e monetario in contrapposizione al FMI ed in sostituzione del dollaro USA.

Quali considerazioni si possono trarre da questi eventi politici in contemporanea a luglio?

Se si parte dall’Occidente, in primis la vittoria dei Laburisti nel Regno Unito apre, dopo un decennio aggravato dalla Brexit, un lungo periodo di stabilità di governo, con possibilità di recupero economico e sociale di quel paese. Nell’Unione Europea viene riconfermato il quinquennio tripartitico (popolari, socialisti e liberali) del Parlamento e della Commissione, non senza difficoltà e incertezze ed in presenza di una forte crescita dei partiti di destra anche estrema, che nel Parlamento trovano aggregazione nei Patrioti proposti da Orban. Si riconferma la guida del tradizionale binomio Francia Germania, peraltro in condizioni più difficili e complesse in entrambi i paesi. In Francia, la crisi del macronismo affronta le difficoltà di una coalizione di governo con la sinistra ed in presenza delle aspettative presidenziali della Le Pen nel 2027. In Germania, si attendono le elezioni del 2025 con una CDU preoccupata perché vede crescere in particolare in Germania Est la forte presenza della destra estrema attraverso l’AfD. 

Si apre quindi una prospettiva complessa nell’Unione Europea a guida Von der Layen la quale deve affrontare in tempi brevi numerose scadenze di grande rilievo. In USA la probabile vittoria di un Trump ulteriormente isolazionista apre la strada a nuovi complessi contesti geopolitici, con l’esigenza di un nuovo ruolo militare e politico dell’Unione Europea che appare invece più debole ed incerta in particolare di fronte all’urgente necessità di svolgere un ruolo fondamentale nella gestione Nato, nella ricerca di una possibile conclusione del conflitto ucraino e nella definizione di inevitabili nuovi rapporti con la Russia di Putin. Ma vi è anche l’esigenza di concordare e costruire da parte europea nuovi rapporti, non solo commerciali, con la Cina, indipendentemente anche dalle posizioni americane.

Appare ora difficile avviare una rifondazione dell’Unione come richiesto dal Rapporto Draghi che forse verrà presentato a settembre, ma che non appare vicino alle possibilità e interessi della nuova Commissione. Anche gli obiettivi di creare una difesa comune europea appaiono difficilmente realizzabili, limitandosi invece alla richiesta di accrescere al 2% del Pil la spesa militare dei singoli paesi, mentre nel contempo ed urgentemente si dovrebbe ricercare da parte europea assieme ad altri paesi una possibile via d’uscita per il conflitto ucraino.

La relativa staticità delle condizioni in atto nell’Unione Europea, assieme alle gravi incertezze sulla gestione geopolitica di un’America trumpiana, appaiono in contraddizione con i grandi cambiamenti che stanno avvenendo in quello che veniva definito il “resto del mondo” (ROW) in crescente movimento, non solo per il ruolo centrale dell’espansione cinese, ma anche per quanto avviene in India, nel mondo asiatico ed in prospettiva non lontana nella maggior parte del continente africano. In un tempo non futuro forse saremo noi occidentali ad essere definiti come “resto del mondo”? La guerra contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina ha portato la Russia nelle braccia della Cina, un risultato, certamente non gradito agli USA, che rafforzerà la potenza cinese.

La crescente distanza tra Sud-Oriente e Occidente è misurabile non solo in termine di dimensione (sette miliardi contro un miliardo) ed età giovane della popolazione, ma soprattutto di volontà e capacità di sviluppo economico e sociale. Ed anche per la volontà e la ricerca di autonomia da parte di tanti paesi emergenti rispetto a potenze economicamente dominanti, sinora gli USA ed ora la Cina che sta cercando di creare attorno a sé la propria Nato ed il proprio Fondo Monetario, con l’obiettivo di allargare una nuova fase di colonialismo. In questa prospettiva, sarebbe importante che l’Europa e soprattutto l’Italia ed il Sud Europa potessero aprirsi ad una partecipazione positiva a questa grande rivoluzione del nuovo mondo.

 

Inserito il:19/07/2024 10:28:34
Ultimo aggiornamento:19/07/2024 15:08:45
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