Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Simone Martini (1284-1344) - Affresco in San Francesco d’Assisi - Dettaglio - 1322/1326

 

Referendum - Risultato

di Giorgio Panattoni

 

Il risultato è stato quello atteso, anche se di proporzioni maggiori.

Perché non si è trattato di una consultazione sulla modifica costituzionale proposta, ma un plebiscito a favore o contro il governo.

E nelle attuali condizioni del paese non vi erano dubbi che prevalessero gli scontenti.

Del resto avendo contro tutti i partiti non di governo, i sindacati, molti giovani, contro per definizione, persino l'ANPI e una parte dello stesso PD, il risultato pareva scontato.

Fanno fede tutti i commenti del dopo voto. Nessuno ha parlato di costituzione, ma tutti, senza esclusioni, della soddisfazione di aver abbattuto un governo scomodo, di aver finalmente mandato a casa Renzi, di potere ora liberamente e da una posizione di forza denunciare i torti e le malefatte del governo ed esternare le ricette virtuose di cosa fare per ridurre i danni provocati e per rimettere le cose a posto.

Una cosa però mi ha fatto impressione: la violenza verbale e di contenuto, lo scontro su tutto, la totale chiusura a qualunque considerazione di merito men che di parte. Insomma, una fotografia di tipo Trumpiano, con le solite contraddizioni di un insieme di forze che non è d'accordo su temi fondamentali, quali l'uscita dall'Europa, la rivendicazione di una sovranità nazionale vista come bene supremo, le relazioni internazionali, etc.

E questo preoccupa non poco.

Da ultimo un piccolo esempio di come si può essere soddisfatti di un risultato negativo.

La sinistra del PD può finalmente gioire, e lo ha fatto, per aver mandato a casa il proprio governo, per aver finalmente sconfitto chi voleva cambiare, per aver preso la rivincita dentro il partito.

Con la scusa della costituzione, una scusa qualunque ovviamente, quella che passava per strada.

E la cosa più curiosa è che chi oggi gioisce per una sconfitta afferma che finalmente si può ricominciare, magari, come è molto probabile, dalla prossima posizione di opposizione, così pesantemente conquistata.

E questo non solo pare bastare, ma rende contenti di aver vinto.

 

Inserito il:05/12/2016 19:42:13
Ultimo aggiornamento:05/12/2016 20:01:29
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