Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

John Elkerr (Dexter, Michigan, USA - Contemporary) - Gorgon

 

Tutti contro! (2)

di Davide Torrielli

 

Odio i sequel ma per una volta farò un’eccezione.

Vorrei cercare di capire insieme a chi legge qui, che reputo essere lettori di un certo tipo, il cui parere di certo è autorevole, il perché gli italiani non riescano a fare un passo in avanti ogni qualvolta, ai piedi le scarpe ci siano, la strada sia libera e le gambe paiano fungere.

Constato questo non con l’acredine di voler fare polemica o sarcasmo cui confesso di essere avvezzo, ma con la reale formula del dubbio.

Un popolo ricco, straricco, di risparmi come pochi altri, con una storia millenaria, un paesaggio e territorio unici al mondo; una cultura ed intelligenza che non hanno pari vengono offuscate dalla perenne voglia di trasformare continui quanto inutili esercizi di retrospettiva in masochismo vero e proprio.

Vedo in tanti paesi, lo sconfitto, stringere la mano al vincente ed augurare buon lavoro e non solo a parole ma collaborando affinché chi è stato eletto possa esprimersi al meglio nella consapevolezza che se fa male, fa male anche a chi ha perso.

Noi invece per qualche motivo non proprio evidente, insistiamo nel dare contro ed insistere affinché chi vince trovi lungo e faccia male cercando in tutti i modi di ostacolare chi è diventato volenti o nolenti, il capo, il riferimento.

Strano davvero ma questo atteggiamento deve avere delle ragioni storiche che non siano solo l’essere pronti a saltare sul carro dei vincitori insegnatoci nella seconda guerra, ma ancora più indietro e sì che di dominazioni ne abbiamo viste di tutti i colori, dominazioni che sono la base della formazione di coscienze basate sulla coesione.

Noi invece a dispetto di quelle, dimostriamo autocritica rovente che porta molto spesso vicino all’autodistruzione, danneggiando sentimenti di rivalsa che spesso portano la squadra perdente a moti di orgoglio. Esatto, l’orgoglio, manca l’orgoglio che probabilmente non abbiamo di essere italiani di fronte al mondo nonostante Cesare abbia piegato metà mondo, segni del quale ancora oggi dimostrano la nostra cultura.

Il mio lavoro molte volte mi consente di poter vedere come un solo nostro ingegnere è in grado di dominare team di 4 o 5 indiani o tedeschi senza troppo sforzo nonostante tanta organizzazione contraria.

Arte, musica e gastronomia neanche sono comparabili con chi ci deride ma nonostante questo, noi, invece di compattarci e reagire, ci dividiamo e la si litiga tra di noi.

Ancora più strano!

Siamo l’obiettivo indiscusso di politiche espansionistiche industriali senza scrupolo e lasciamo che le nostre aziende vengano smembrate e svendute mentre sprechiamo il nostro denaro in modo dissennato in assistenza verso chi non deve essere assistito, verso quelli che poi tentano o tenteranno di acquistarci per 4 marchi. Possibile? Ma possibile che ora che salta fuori un gruppo di persone che non sono certamente il massimo ma che si propongono di andare a discutere queste cose in modo energico, noi li critichiamo e li ostacoliamo? Ma come, siamo così scemi?

Ma davvero si crede che l’Unione Europea possa fare a meno del nostro paese? Siamo davvero convinti che andare a sedersi lì di fronte all’ubriacone a dirgli con il massimo rispetto che ci siamo rotti le balle, sia negativo? Io credo di no, credo proprio che stimolerebbe chi aveva qualche idea malsana a pensare che forse è il caso di rivedere i propri piani e ripensare al nostro paese come un qualcosa che cambia e che va rispettato. Dobbiamo vergognarci di essere la sede e la culla del Cattolicesimo? Dobbiamo vergognarci di cantare a Natale? Incredibile, pur di non difendere la nostra cultura discutiamo tra di noi quale che sia la miglior dieta da propinare ai nostri figli affinché i musulmani non si sentano in difficoltà e ce ne vergogniamo. Tutti sappiamo che ci sono etnie dedite esclusivamente a furti, rapine, estorsioni ma nessuno lo dice per evitare ritorsioni o essere additato come razzista.

Ce la prendiamo con Trump, che di certo non è un gran esempio e poi assistiamo inermi a processi fatti contro chi assalito, estrae un’arma qualsiasi e si difende: ma ci mancherebbe altro: io penso che se un cittadino assalito a casa sua riesce a trovare la forza di piazzare la propria ascia al centro della capoccia del ladro, lui debba essere insignito di una medaglia al valore, per aver difeso la sua famiglia e la comunità tutta. Ed ancora, ci vergogniamo di essere il popolo della mamma, di quelli che ancora ricordano pane burro e zucchero mangiato mentre papà è al lavoro ed il fratellino fa i compiti. No, noi dobbiamo dimostrare di essere contenti di vedere marciare in piazza chi ama fare sesso in un modo diverso. E chi se ne frega! Io amo fare sesso con mia moglie ed anche in quantità ma non vado a marciare in centro a Torino sostenendo questo. Me lo tengo come soddisfazione personale e non penso che possa poi interessare ad altri. ed invece no, se provi qui in Italia ad essere franco e dire quello che pensi, se ne escono le associazioni, i benpensanti, i moralisti, a dire che non sei moderno non comprendendo invece che la vera modernità è difendere orgogliosamente, sì orgogliosamente, quello che siamo. E quindi dato che siamo un popolo di cultura antica anche se un po’ impolverata, che per anni è stato intortato da modelli fatti di rolex, mignotte e ville in Sardegna, dobbiamo darci una regolata e fare le pulizie di Pasqua.

Ora che la ditta delle pulizie è arrivata dopo essere stata chiamata, c’è già il solito crocchio di vecchietti che guardano con le braccia conserte e dicono che il lavoro fatto così non va bene come tanti se ne vedono di fianco agli scavi invece di consigliare costruttivamente cercando di vedere nell’operato dei giovani quello che di buono si propongono di fare senza dire che è sbagliato ancora prima di iniziare.

Popolo strano il nostro, fatto di navigatori senza nave e condottieri senza esercito.

Se riuscissimo qualche volta a smetterla e cercare di fare il nostro bene .

… e lasciamoli lavorare!

 

Inserito il:05/06/2018 22:41:15
Ultimo aggiornamento:05/06/2018 22:51:14
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