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Oggi giovedì 21 novembre alle ore 17:00 avrà luogo sulla piattaforma Zoom l' Incontro a tema di Nel Futuro "Cosa succede nel mondo dopo le elezioni americane?".
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I Russi giocano a scacchi, non a poker
di Achille De Tommaso
La recente decisione del presidente uscente Joe Biden di autorizzare l’uso dei missili ATACMS da parte dell’Ucraina contro obiettivi sul territorio russo solleva inquietanti interrogativi sulle reali motivazioni dietro questa mossa.
Il Pentagono ammette che, da punto di vista del conflitto, queste armi serviranno a poco. Quindi, a poche settimane dall’insediamento del presidente eletto Donald Trump, questa escalation potrebbe celare un piano per creare una situazione d’emergenza che congelerebbe la transizione presidenziale e manterrebbe Biden e la sua amministrazione al potere.
Piano che mette a rischio soprattutto l’Europa
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Una mossa ad alto rischio
L’autorizzazione concessa a Kiev di colpire profondamente in territorio russo rappresenta un’escalation senza precedenti.
L’evacuazione dell’ambasciata statunitense a Kiev, avvenuta poco dopo l’autorizzazione, suggerisce che Washington si aspetta una rappresaglia da parte della Russia. Tuttavia, la domanda chiave resta: a chi giova realmente questa decisione? Sul piano militare, persino il Pentagono ha dichiarato che l’utilizzo di questi missili non cambierà significativamente le sorti del conflitto. Sembra quindi improbabile che la mossa sia motivata da ragioni strettamente strategiche.
Verso uno stato d’emergenza negli Stati Uniti?
Alcuni analisti ipotizzano che la mossa di Biden possa essere parte di una strategia più ampia per creare un clima di emergenza nazionale. Un’escalation del conflitto con la Russia potrebbe facilmente giustificare la dichiarazione dello stato d’emergenza negli Stati Uniti, sospendendo di fatto la transizione presidenziale. In un contesto di tensione internazionale, l’attuale amministrazione potrebbe ottenere il pretesto per mantenere il controllo delle istituzioni e ritardare l’insediamento della nuova amministrazione Trump.
Le conseguenze di uno scenario simile sarebbero drammatiche: una nazione già profondamente divisa si ritroverebbe in una crisi politica senza precedenti, con il rischio di una deriva autoritaria mascherata da misure di sicurezza nazionale.
L’Europa: la prima vittima di una rappresaglia russa
Si noti che la decisione di Biden è stata presa senza consultarsi con gli alleati europei. Mentre gli Stati Uniti agiscono da remoto, protetti dall’oceano, l’Europa rimane il primo bersaglio naturale di qualsiasi rappresaglia russa. L’esposizione geografica e la mancanza di un piano comune rendono il continente vulnerabile. La decisione di Biden non solo ignora questa realtà, ma sembra trattare l’Europa come una pezza da piedi, una pedina sacrificabile in un gioco geopolitico più grande. Le parole sprezzanti pronunciate in passato da funzionari statunitensi, proprio nel caso della crisi Ucraina, con il famigerato “fuck Europe,” risuonano ancora, sottolineando l’indifferenza americana per le sorti del vecchio continente. Intanto alcuni paesi del Nord Europa. Svezia, Finlandia e Norvegia hanno iniziato a distribuire guide e materiali informativi per preparare i cittadini a un possibile conflitto.
Putin: un avversario strategico, non un bluffatore
Per chi crede che il presidente russo Vladimir Putin stia bluffando con le sue minacce nucleari, è utile ricordare che i russi non giocano a poker, ma a scacchi. Ogni mossa è parte di una strategia. La dottrina nucleare russa prevede, oggi, l’uso di armi atomiche non solo in caso di attacco diretto, ma anche quando il proprio territorio è minacciato da una potenza non nucleare supportata da una potenza nucleare. L’attuale situazione rientra pienamente in questa definizione, e la risposta russa, anche se non nucleare, potrebbe essere devastante.
Conclusioni: un gioco pericoloso e inutile alla pace
In conclusione, a rendere preoccupante questa escalation è il suo carattere apparentemente inutile. Le autorità americane stesse, come ho già detto, hanno riconosciuto che l’uso di missili ATACMS non avrà un impatto significativo sull’esito del conflitto. Se l’obiettivo non è militare, allora è ragionevole ipotizzare che la vera posta in gioco sia politica. Biden potrebbe cercare di sabotare il previsto cambio di presidenza, creando un contesto di caos internazionale che giustifichi misure straordinarie negli Stati Uniti.
La decisione di Biden sull’Ucraina rischia di avere conseguenze catastrofiche su scala globale. L’Europa si trova in prima linea, esposta a un conflitto che non ha contribuito a inasprire, mentre gli Stati Uniti sembrano più interessati a salvaguardare i loro interessi interni che a garantire la stabilità internazionale.
Se questa mossa fosse davvero parte di una strategia per ritardare o impedire la transizione presidenziale, ci troveremmo di fronte a una manovra senza precedenti nella storia moderna, con implicazioni devastanti per la sicurezza globale. In un mondo sempre più instabile, la responsabilità di evitare un conflitto globale ricade su tutte le parti coinvolte, e la moderazione dovrebbe prevalere sull’azzardo politico.
PS: Gli USA e forse la Germania, tolgono le loro ambasciate a Kiev; nei paesi del Nord Europa si distribuiscono guide alla sopravvivenza. E in Italia? (ricordiamoci che abbiamo 120 basi NATO)