Delilah Smith (London, Contemporary) – Christmas Tree
A Natale vincono i Buoni
di Simonetta Greganti Law
L’inverno era alle porte, annunciato da giornate brevi, fredde, nebbiose ma soprattutto cariche di frenetici impegni per le imminenti festività.
Finalmente lo scatolone contenente tutte le decorazioni Natalizie, aveva abbandonato l’umida soffitta di casa Burnham ed era tornato nella sala riscaldata da uno scoppiettante caminetto.
Tutte le palline erano in subbuglio, indubbiamente emozionate.
“Chi sarà la prima ad essere collocata tra i rami dell’albero quest’anno?” si domandavano curiose con evidente competizione.
“Sarò sicuramente io” disse la più vecchia “e ne ho tutti i diritti dato che per anzianità e prestigio sono certamente la più interessante. Come sempre mi sistemeranno al centro, in bellavista. Sono la pallina preferita da quando Mrs. Burnham era bambina. Ricordo come questa si rispecchiava dentro all’ovale luccicante della mia forma e rideva vedendo il suo volto deformato. Sicuramente, giocando col suo riflesso, rendevo ancora più magico ogni Natale.
Quante festività trascorse insieme! Nonostante i numerosi traslochi e l’alternarsi di alberi veri ad altri artificiali, io non sono mai stata sostituita. Sono legata a lei dalla sua infanzia e progetto di starle accanto per molti Natali ancora da venire”.
“No cara mia” ribadì una pallina in vetro soffiato tutta trasparente. “Io sono la più nuova. E’solo per questo che ti consideri la favorita ma adesso io ci sono e sarò scelta al posto tuo perché il mio design è moderno e raffinato. Quest’anno al centro ci sarò sicuramente io”.
“State dimenticando un particolare fondamentale” disse la palla fatta in pasta di sale. “Io sono stata il regalo preparato all’asilo dal figlioletto Michael. Ovvio che sarò l’eletta.
Non si può dimenticare la fatica di quelle manine che mi hanno plasmato, né l’amore aggiunto mentre sono stata donata. Mi spiace deludervi ma io non ho dubbi, fatevi più in là, lasciatemi la postazione che mi spetta”.
“Povera illusa” bisbigliarono concitatamente un gruppo di palline gemelle, tutte dorate e unite le une alle altre da una catenella scintillante. Sempre in coro dichiararono con certezza che sarebbe toccato a loro non solo di essere esposte per prime ma addirittura che non vi sarebbe stata più un’opportunità per le altre dato che avevano ascoltato, l’anno precedente, il programma di Mrs. Burnham di optare per un futuro addobbo monocromatico sicuramente più elegante.
Dallo scatolone si poteva comunque sentire il bisbigliare di tante altre palline, ognuna con un motivo valido per essere la prescelta e avvalorare l’idea che si era fatta sulla sua importanza.
In casa Burnham intanto l’albero era già stato posizionato davanti alla finestra per permettere di poterlo ammirare anche dall’esterno. Nell’aria si sprigionavano gli odori caratteristici del Natale: spezie piccanti, cannella, zenzero e chiodi di garofano che profumavano la sala sovrastando quello meno gradevole di polvere e umidità che fuoriusciva invece dallo scatolone degli addobbi.
Arrivò l’ora del tè e in sala venne deposto un vassoio in argento con una panciuta teiera fumante e due tazze ancora vuote ma pronte per essere riempite. La teiera la conoscevano già tutte le palline, dato che era una ciarlona e non mancava ogni anno di farsi riconoscere per tutti i suoi pettegolezzi. Fece il suo ingresso come una vera e propria primadonna, un braccio piegato su un fianco e l’altro teso in alto come pronta a declamare davanti a un grande pubblico. Cosa avrebbe raccontato quel pomeriggio?
Tutte le palline dello scatolone erano emozionate dato che in soffitta si tendeva a restare in una specie di letargo senza sentire mai storie o indiscrezioni. Quella invece, dal carattere fumino, difficile e sempre pronto ad adirarsi, con l’interno ancora ribollente, come un vulcano in fase attiva iniziò a lamentarsi per il trambusto cui fino a poco prima era stata costretta ad assistere in cucina dato che la farina di segale, quella di mandorle, lo zucchero, il lievito per dolci, la scorza del limone e una manciata di spezie si erano dati tutti appuntamento in un’unica ciotola capiente e fatto baldoria al punto da mescolarsi tutti assieme nei vorticosi giri di una cucchiarella che li rimestava senza troppa distinzione.
Un vero e proprio festino privo d‘inibizioni tanto che la teiera sembrava addirittura scandalizzata per aver assistito a tale divertissement.
Il baccanale proseguì con l’arrivo delle uova e del miele, la sfrenatezza continuò fino a che, ormai sfiniti, tutti gli ingredienti, ora ridotti in un’unica massa, vennero messi a riposare in frigorifero, avvolti in una pellicola alimentare che, come un lenzuolo, li avvolgeva in un sonno che sarebbe durato per ben otto ore.
Al risveglio decisero di riassumere sembianze ben più dignitose e, grazie all’aiuto di un mattarello e di stampini, si ricomposero in biscotti dalle forme di stelle, angeli e altri temi natalizi. Finirono poi tutti in forno a 175° e ne uscirono abbronzati e profumati, pronti per essere decorati dalla glassa. Un nastrino di organza venne fissato in un buchino fatto sui biscotti con l’idea di decorarvi poi tutti i rami dell’albero che attendeva maestoso in sala.
Ma cos’era quella novità? Un vero colpo basso per tutte le palline che fino a poco prima rivaleggiavano superbe…eppure, quell’anno, l’albero fu decisamente originale, invitante e profumato.
Quei biscotti così buoni avevano meritato il giusto riconoscimento.
Ingredienti per i biscotti del Natale:
400gr di farina di segale e 70 gr di quella di mandorle.
200gr di zucchero
un pizzico abbondante di lievito per dolci
2 cucchiaini di cannella, ½ cucchiaino di chiodi di garofano macinati, un pizzico di noce moscata, la scorza grattugiata di un limone non trattato, 3 uova e 2 cucchiai di miele.