Karen Mathison Schmidt (Texas, 1957 - Louisiana) - Wide Eyed Wonder Kitty
Vero Amore
di Marialuisa Bordoli Tittarelli
La signora Persi guardava dalla finestra scrutando il giardino come se aspettasse qualcuno.
L’espressione triste e malinconica suggerì a Gregory il motivo di quell’ intensa espressione di attesa: cercava e aspettava Guendalina, la loro deliziosa micia di due anni, che da tre settimane non tornava a casa.
Con un sospiro appoggiò una mano sulla spalla dell’amica che subito sorrise e nascose i suoi mesti pensieri.
Parlarono di lavoro, libri e progetti evitando accuratamente l’argomento che a entrambi pesava sul cuore.
Curioso come l’animo umano sia capace di vivere parallelamente varie emozioni senza togliere nulla d’intenso a ciascuna di esse.
La signora Persi, come Gregory, soffriva realmente per la sparizione della gatta, pur riuscendo contemporaneamente a gioire per la bella giornata, per una buona lettura, per la compagnia di amici.
Tuttavia ogni volta che guardava dalla finestra le usciva un sospiro e si era premurata di nascondere accuratamente ciotole e cuscini o tutto ciò che le ricordava quell’inspiegabile assenza.
Aveva spesso raccontato, quando Guendalina era con loro, ad amici e parenti che proprio grazie a lei aveva compreso l’essenza profonda dell’amore e la sua straordinaria gratuità e generosità.
Diceva, infatti, che quella micetta stupenda, indipendente, libera e selvaggia, assolutamente impossibile da domare o sottomettere, era stata capace di insegnarle la bellezza di godere della sua compagnia, senza averne il possesso.
Riusciva a gioire intensamente ad ogni sua visita, giocando con allegria e trasporto, abbracciandola con felicità, guardandola mangiare, dormire, ascoltando i suoi discorsi magnifici con quella sua voce inconfondibile, un po’ prepotente e imperiosa.
Accettava le sue ore di assenza, quando correva via chissà dove, chissà con chi, senza offendersi o rattristarsi, ma condividendo in un certo senso la sua felicità e la voglia di nuove avventure, senza nulla pretendere o imporre.
Si sentiva onorata dell’affetto e delle manifestazioni di tenerezza che la gattina le donava, comprendendo che erano un dono prezioso venendo da una creatura così libera e indipendente.
Ad ogni suo ritorno il cuore le traboccava di allegria e subito si ritrovavano in amicizia giocando da pari a pari a piccole, dolci lotte, a coccole reciproche comunicandosi la gioia intensa di un nuovo incontro.
Così dovrebbe essere l’amore, sempre libero, gratuito, regalato con disinteresse e generosità, accogliente, comprensivo, entusiasta, ammantato di rispetto, stima, solidarietà…
Certo poteva far male.
Guendalina non era più tornata.
Il dolore nasceva dal non sapere se fosse per una libera scelta.
Se questo ne era il motivo, il dispiacere si sarebbe trasformato in piccola malinconia per una compagnia meravigliosa, subito superata dal pensiero della sua decisione di libertà e indipendenza. Chiudendo gli occhi la si poteva immaginare forte, allegra, conquistare nuovi giardini, nuovi boschi, nuovi territori e amici. La si poteva sentire felice e così diventare felici a sua volta.
E se invece fosse in difficoltà? Se soffrisse, se chiamasse aiuto senza speranza?
Oh! poterla vedere solo per un attimo correre contenta e ignara d’ogni male, anche immemore della sua amica che l’aspettava, ma sana, intatta, perfetta nella sua bellezza e giocosità!
La signora Persi represse un nuovo sospiro e, non potendo avere risposte, scelse di immaginarla lontana, ma libera e in perfetta forma, assolutamente contenta di un nuovo bellissimo giardino in cui fare capriole e amicizie, lasciando una piccola porta aperta alla speranza…chissà magari un giorno, per caso, sarebbe passata, ancora una volta, nel vecchio giardino.