Catherine Greenaway (Hoxton, 1846 - Londra, 1901) - Afternoon Tea (1886)
Animale …. congeniale
di Simonetta Greganti Law
Margaret, Louise e Olga, che avevano pranzato insieme in un ristorante vegano, avevano appena ordinato una bavarese vegana* priva di lattosio o altri prodotti di origine animale poiché ormai decise ad avvicinarsi a questa scelta di vita libera da crudeltà verso gli esseri viventi.
“Facciamo un gioco” propose improvvisamente Louise che si sentiva, per scelta etica, vicina a una fauna da proteggere.
“Ognuna di noi scriverà su un foglio di carta una breve poesia spiegando quale animale vorrebbe essere o a quale si sente di assomigliare”.
L’idea piacque a tutte e così le tre amiche iniziarono a ricercare rime e idee.
Ogni tanto una risatina o uno sbuffo interrompeva quel silenzio che si era creato e mentre già Louise sembrava soddisfatta alla rilettura di ciò che stava scrivendo, Olga appallottolava, per la terza volta, l’ennesimo tentativo di esternare in versi i propri pensieri.
Margaret, dal canto suo, continuava a pensare senza neppure scrivere una parola.
Il suo sguardo era fisso nel vuoto alla ricerca di una vena poetica.
I suoi occhi tastavano l’aria cercando di scorgere un componimento idilliaco invisibile agli altri ma non alla sua sensibilità artistica.
L’arrivo della bavarese, che per fortuna fu servita dopo una buona attesa, segnò il momento in cui interrompere le loro opere e le ragazze iniziarono a turno a declamarle … naturalmente non senza un certo imbarazzo.
La prima a leggere la sua poesia fu Margaret.
“Io mi associo ad una farfalla e ora ne spiegherò il motivo”:
Io sono farfalla e mi libro sul prato,
volando non faccio rumore
ma provoco in tutti enorme stupore
per il mio stato adesso cambiato.
In silenzio ancora mi sposto,
memore di una vita trascorsa in clausura
poiché segregata in crisalide scura
che al mondo splendente, a lungo, ho nascosto.
Con l’ali coperte da cipria di tanti colori
Ricordo l’enigma che tutti noi odiamo
“polvere siamo e polvere torniamo”
poiché destinata a morire tra i fiori.
La luce mi attira e con grande eleganza,
stregata da una lampada accesa,
testarda mi ostino indifesa,
a bruciarmi con macabra danza.
Anch’io son vivace e piena d’amore
e rido felice e contenta che esito
ma poi m’incupisco e il volto rattristo
quando il mio cuore ricorda un dolore.
Dopo il meritato applauso Olga iniziò a declamare il suo componimento e confessò a tutti di sentirsi una leonessa:
Io sono leonessa, non ho detto leone
ma solo leonessa, non far confusione!
non voglio uno scettro, neppure un bel trono
a me basta essere quello che sono.
Son fiera, paziente, ho movenze leggiadre
ma son leonessa perché in primis son madre,
sono apprensiva e ruggendo difendo
la mia discendenza da un fato tremendo.
Figli diletti, per voi sono già pronta
a superare col coraggio anche l’onta
a lottare con gli artigli e con i denti
e gareggiare, a dir poco, contro i venti.
Bella anche la poesia della giovane mammina e un nuovo applauso scrosciò per lei.
Arrivò in fine il turno di Louise che iniziò a leggere senza associarsi con una spiegazione:
Quale animale vorrei diventare?
Un uccello per volare libero nel cielo
oppure un pesce per nuotare in mare?
Una tartaruga! Vi rispondo a bruciapelo.
Non potete credere a tale assurdità?
E’ brutta, lenta, rugosa e ottusa?
Come ho potuto errare con tanta varietà?
Sembra quasi un nome dato alla rinfusa!
No, amiche mie, la scelta è meditata:
volare e nuotare sono solo degli inganni
se poi la vita ha breve la durata.
Io, preferisco vivere cent’anni!
*Bavarese vegana
Per la base
120 gr di biscotti secchi vegani
30 gr di olio di cocco
Per la crema
200ml di latte di cocco
300ml di panna di cocco
12gr di agara agar in polvere
50gr di frutti di bosco misti
60gr di zucchero di canna
Per prima cosa preparare la base tritando i biscotti e dopo averli impastati coll’olio di cocco schiacciarli sul fondo di una tortiera apribile e lasciare riposare per 30 minuti in frigo.
Nel frattempo preparare la crema: versare il latte, la panna, lo zucchero e l’agar agar in un pentolino posto sul fuoco a 90° centigradi. Frullare a parte metà dei frutti di bosco per ottenere una purea.
Togliere la crema di latte d panna dal fuoco e mescolando ancora qualche minuto con una frusta, unirvi la purea di frutti di bosco e poi anche quelli interi tenuti da parte.
Versare il composto sulla base di biscotti e lasciare raffreddare a temperatura ambiente.
Solamente più tardi si potrà mettere la bavarese in frigo almeno un paio d’ore prima di servirla.