Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Francisco Goya (Fuentetodos, Spagna, 1746 – Bordeaux, Francia, 1828) – De quel mal morira?

 

Trasformare un quadro d’autore in parole…

 

Siamo tutti in buone mani

di Simonetta Greganti Law

 

Lo aveva capito da solo, stava morendo.  Ma di quale male restava un problema da definire.

I suoi parenti, poveretti, si erano tranquillizzati: “sta in buone mani, i dottori sanno quello che stanno facendo e non resta che affidarsi alle loro cure”.

Lui, al contrario, non era della stessa opinione: “Quasi sempre un medico ti aiuta a nascere ma ti aiuta anche a morire” pensava febbricitante nel suo letto d’agonia. 

Tutto questo, il moribondo lo sapeva bene perciò non riusciva a convincersi di essere in buone mani come invece gli continuavano a ripetere i suoi figli.

Saranno state quelle grandi orecchie o quel modo di ridere che assomigliava troppo al ragliare di un asino ma quel dottore proprio non gli infondeva alcuna sicurezza.  Respirando a fatica, ripeteva al medico i suoi sintomi che continuamente gli venivano richiesti, come se tali gravi condizioni non risultassero già abbastanza evidenti anche agli occhi di chi non fosse proprio un luminare.

Come spesso succede, quando si è in punto di morte, si ha la sensazione di assistere a episodi della vita passata.  Così, all’improvviso, gli erano tornati alla mente momenti dell’infanzia.  Nell’orecchio gli risuonavano le frasi che sua madre gli leggeva da bambino, prima di addormentarsi.

“A mio credere il burattino è bell'e morto: ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo!

Mi dispiace, — disse la Civetta — di dover contraddire il Corvo, mio illustre amico e collega; per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero”.

Spaventato da questi flashback iniziò a sentenziare tra sé e sé mentre sospirava tra un colpo di tosse e un altro: “Ecco, proprio come temevo, questo è il livello di conoscenze di quelli che hanno in mano i fili delle nostre vite”.

 “Dica 33” disse in quel momento il dottore posizionando lo stetoscopio sul suo torace mentre continuava a spostarlo qui e lì, ribadendo sempre lo stesso ordine, come potrebbe fare un disco rotto.

Il potere di quel numero ripetuto così tante volte lo riportò ancora indietro nel tempo quando, negli anni della sua giovinezza, si era appassionato alla numerologia.

Che significato era legato al 33 oltre agli anni della morte di Cristo?  “E’ per ricordarci che siamo tutti condannati a una morte certa!” ipotizzò rassegnato.  

Si ricordava però anche il valore nascosto di questo numero che indicava che si stavano mettendo in gioco grandi forze universali.  Era un numero di buon auspicio delle forze dell’universo che suggerivano che una persona era in grado di lottare e raggiungere qualsiasi cosa desiderasse.

“Dipende dunque tutto da me la scelta di restare su questo mondo o dipartirne?

Il medico mi sta passando la palla, toccherà a me prendere questa decisione.  Chissà se la natura sarà in grado di curare da sola la mia malattia”. 

“La situazione è critica” sentenziò infine il dottore rivolgendosi ai figli “potrebbe migliorare come peggiorare”. 

Uno sciamano avrebbe almeno mediato col mondo soprannaturale degli spiriti e delle divinità.  Si sarebbe dato da fare con riti magici, balli, canti, la preparazione di pozioni speciali fatte di radici.  Questo dottore invece aveva già espresso il suo parere sibillino, enigmatico e assolutamente ambiguo.  Aveva anche scarabocchiato qualcosa sul ricettario medico che il farmacista avrebbe poi dovuto decifrare augurandosi a sua volta di non commettere un errore nell’interpretazione.

Ai familiari non restava altro che rivolgersi ai Santi protettori, pregare per la loro intercessione e sperare in un miglioramento repentino.

Il medico aveva già intascato la parcella e terminato la sua visita ma, prima di andar via da quella casa, chiese di potersi lavare le mani … proprio come fece Ponzio Pilato.

 

Inserito il:11/01/2023 17:13:31
Ultimo aggiornamento:11/01/2023 17:24:08
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