Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Emma Irlam Briggs (Bournemouth, UK, 1867 - 1950) - The Violinist

 

Il violino, il più umano degli strumenti

di Cesare Verlucca & Giorgio Cortese

 

Cari amici,

ormai dovreste aver preso contezza dei doppi testi sugli argomenti più disparati, che finiscono per diventare uno, e il giorno che qualcuno di voi dovesse segnalare che la storia comincia a essere noiosa, provvederemmo volentieri a fare ciascuno per sé, accontentandoci reciprocamente dello spazio disponibile.

Ma per oggi la storia comincia con la lettera di Giorgio all’amico:

Caro Cesare,

mi hai detto che da bambino volevi imparare a suonare il violino, ed io ti do volentieri qualche spunto sul nobile oggetto, sperando che solletichi le tue sinapsi, permettendoti di introdurti a piede libero su quanto ho scritto.

Ciao

Giorgioπ (1)

Io, tuttavia, più che al violino, torno a quella lontana età: stavo frequentando la quinta elementare, mi dicevano che ero bravo, e un vecchio signore che abitava in una frazione del paese dove a quell’epoca viveva la mia famiglia, mi voleva insegnare a suonare il violino. Non ricordo il suo nome, mentre ho vivo nella memoria il suo soprannome, Ventu, il vento in dialetto: non so perché abbia smesso di imparare il nobile strumento, ma forse stava sopravvenendo la Seconda guerra mondiale che aveva messo a soqquadro tutte le attività e gli spostamenti, e a quasi un secolo data, un poco mi dispiace.

Giorgio sull’argomento continua a sostenere che tutti abbiamo nel petto un violino, e forse ne abbiamo solo perduto l’archetto che ci servirebbe ancora oggi a suonarlo, per non sentire l’assordante silenzio che ci circonda.

Il violino, che dalla sua nascita nel corso del XVI secolo ad oggi, è uno degli strumenti a corde più noti e più apprezzati della storia della musica, ha attraversato varie epoche e diversi adattamenti, fino a dare nascita, da una sua costola, alla versione elettrica. Una storia, la sua, sempre affascinante.

Musica barocca o musica classica, violino elettrico o violino classico, lo strumento della famiglia delle corde ha conosciuto numerosi cambiamenti e influenze musicali.

Le origini sono arabo mussulmane, il rubab, primo strumento a corde strofinate nel mondo arabo mussulmano, che poi arriverà in Europa, attraverso la penisola iberica dove sarà chiamato vihuela in Spagna e viola in Italia e, dalla viola, si passa alla viola di gamba e viola di braccio, che saranno impiegate fino all’arrivo del violino stesso. Ma siamo oramai al 1520 quando nasce in Italia, fra Cremona, Brescia e Venezia, perché qui avevano le loro botteghe i liutai più abili e capaci dell'epoca, e perché Caterina De Medici (la regina consorte di Francia, ma di origini fiorentine) che nel 1564 ne aveva richiesto uno perché suo figlio imparasse a suonarlo, destino di molti adolescenti da allora fino ai giorni nostri per fare avvicinare i bambini alla musica.

Si dovrà aspettare oltre un secolo dopo l’ordine reale del primo violino, perché Antonio Girolamo Stradivari, detto Stradivarius, non cambi l’aspetto esterno dello strumento. La precisione della sua tecnica di costruzione e la qualità dei suoi violini sono un grande segreto anche per i liutai di oggi. Su oltre mille violini realizzati, ben 650 sono conservati ancora oggi in uno stato straordinariamente perfetto. Gli stradivari sono una vera leggenda nel mondo della musica.

Nel XVII secolo, il violino diventa lo strumento di eccellenza delle orchestre, a partire dal momento in cui compositori come Monteverdi o Lully, lo utilizzano regolarmente nelle loro composizioni. Monteverdi è il primo a utilizzare il violino in un’opera, l’Orfeo.

La tecnica musicale con il violino continua a svilupparsi per tutto il XVIII secolo, in particolare grazie alle opere di musicisti come Vivaldi con le “Quattro stagioni”; Locatelli con “l’Arte del Violino”, o Tartini con “Il trillo del diavolo”. Questo secolo è contraddistinto dal periodo classico; quando vivono e producono persone del calibro di Amadeus Mozart, che scrive in quegli anni numerose sonate per violino. Anche Beethoven con “Concerto per violino e orchestra”, e molti altri compositori famosi.

Il violino diventa celebre grazie ai liutai italiani durante il Rinascimento, prima di conoscere evoluzioni ulteriori durante il XVIII secolo e ancora nel XIX secolo e nel XX, con l’arrivo del violino elettrico. Il violino è nato per la musica classica, ma nel corso dei secoli è stato utilizzato anche per la musica popolare; il suo timbro in musica è definito chiaro, espressivo, agile e brillante.

L’arrivo della sonata e il concerto grosso faranno del violino un elemento maggiore, indispensabile per le nuove composizioni del XVII secolo. Jean-Baptiste Lully diventa il violinista di corte. Non solo questo compositore mette in musica i pezzi elaborati da Molière per Luigi XIV, ma inoltre suona in tutte le rappresentazioni. Si possono citare, tra i maggiori successi, opere come George Dandin o il Malato immaginario. I due artisti inventano la commedia balletto.

Che il suono del violino generi nell’animo umano così tante emozioni ci riporta alla scrittrice statunitense Louisa May Alcott, l’autrice dei tre libri per ragazzi “Piccole donne”, la quale scrisse che “Il violino è il più umano di tutti gli strumenti”.

P.S.

Figurarsi se Giorgio perdeva l’occasione per scrivere lui…

(1)

Caro Cesare,

hai trovato un metodo letterario per ricordarmi come i numeri del π sono simili alle parol. Il π è un numero irrazionale che ha infinite cifre dopo la virgola e quindi abbiamo sempre una approssimazione del valore preciso, forse come quello che scrivo. Mi piacerebbe citare il famoso Archimede, che prima di morire disse: “noli tangere circulos meos” (non toccare i miei cerchi!). Ma non sono Archimede e neanche sono capace a scrivere con uno stile detto Pilish, in cui le lunghezze delle parole consecutive corrispondono alle cifre del numero π . Concludo questa breve parentesi sempre sulla scrittura menzionando il premio nobel Wislawa Szymborska, poetessa polacca che ha scritto una composizione sul π .

E fa ch’a n’abia

 

Inserito il:10/08/2022 10:17:06
Ultimo aggiornamento:10/08/2022 10:21:58
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