Rick Guidice (San José, California - ) - Cutaway of Bernal Sphere Habitat -1976
Archeofuturo
di Beppino Ponte
Non vedo futuro da nessuna parte, maledizione.
L’ho cercato e lo cerco tuttora, ma finora non ho scoperto nemmeno cosa sia; persino in questo splendido blog vedo soltanto storia, personale, aziendale, nazionale che vuol dire passato, anche glorioso, ma pur sempre passato. Altrettanto per la cronaca, politica, sindacale, sociale, di questi tempi molto elettorale, ma si tratta di presente.
E allora il futuro dov’è?
Non certo nelle mirabolanti promesse elettorali, che nel vero futuro si trasformeranno immancabilmente in balle sesquipedali. Ma allora dove cercarlo questo futuro?
Scartata persino l’astronomia che con le sue brillanti scoperte ci mostra il passato dell’universo magari fino al limite di 13-14 miliardi di anni fa, ma è ancora passato; i meravigliosi, poderosi, inverosimili mezzi di indagine cosmologica sono infatti delle splendide macchine del tempo che ci portano a scoprire il passato.
Per non lasciare nulla di intentato ho provato anche con l’archeologia, e lo spunto mi è venuto casualmente, inaspettatamente leggendo un report sul sito archeologico di Göbekli Tepe in Turchia, ai confini con la Siria. Se ne parla poco ma i reperti trovati finora, che secondo gli archeologi costituiscono soltanto il 5% di quanto sepolto sotto questa “collina tondeggiante”, risalgono a 12.000 anni fa, cioè il doppio dell’età definita dagli storici come l’inizio della civiltà.
E’ una specie di Stonehenge più vecchia di oltre 7.000 anni, molto più ricca di monoliti in pietra istoriati con bassorilievi rappresentanti animali, uomini, figure strane conservate alla perfezione perché sepolte volontariamente e misteriosamente qualche millennio dopo la sua costruzione.
Se ne sono date parecchie letture e non poteva mancare quella che ne attribuisce la costruzione ad un intervento alieno: in particolare un bassorilievo sembra raffigurare un essere alieno che partorisce un umano a ricordare che il genere umano ha origini extraterrestri; la tecnologia del tempo, si parla della fine del periodo mesolitico - inizio del neolitico, media età della pietra quindi, non permetteva certo l’esecuzione di opere simili e perciò l’origine rimane molto misteriosa.
E’ ritornata d’attualità anche Atlantide, la cui scomparsa è stata fantasiosamente collegata a questo sito, e attribuita ad uno sciame cometario che avrebbe colpito la Terra nello stesso periodo (circa 10.000 avanti Cristo) modificando l’inclinazione dell’asse terrestre, causando l’estinzione dei mammut e provocando un’era glaciale che durò mille anni.
Lo sciame di comete restò visibile lungamente nel cielo prima di colpire la Terra, generando paure che tuttora permangono negli uomini alla loro comparsa; una specie di fine del mondo che ha cancellato ogni traccia di civiltà, ma che ha permesso agli uomini di Göbekli Tepe di seppellire in tempo la loro collina tondeggiante, conservandola per la nostra curiosità.
La fine del mondo per creare un futuro diverso?
Non mi convince nemmeno questo, e allora è meglio rifugiarsi nella scienza consolidata che vede il futuro come una componente del tempo, che sappiamo essere generato con lo spazio dall’espansione dell’universo sotto l’azione dell’energia oscura.
Non esiste quindi un futuro preordinato, come non esiste uno spazio-tempo da conquistare, ma stando alle teorie più accreditate, è proprio l’espansione stessa che li crea; e allora c’è da pensare che qualcuno degli infiniti futuri sognati, pensati e voluti da miliardi di individui viventi, alla fine possa realizzarsi per la legge dei grandi numeri, con la gente pronta a incoronare come genio vivente il fortunato che l’avrà pensato.
Ma non mi convince del tutto nemmeno questa pensata!