Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Ad Reinhardt (Buffalo, 1913 - New York, 1967) - Red Painting

 

I colori, visioni di una vita - Il rosso

di Cesare Verlucca & Giorgio Cortese

 

La nostra idea di affrontare i colori come qualcosa di appassionante è nata, come raccontato in precedenza, ammirando in una galleria un quadro che presentava un bellissimo villaggio, sorprendendoci che quello che ci aveva colpito di più fossero i colori, quasi come un settore a parte del quadro che stavamo ammirando, ed è per questo che siamo andati a cercare se ci fossero argomenti che giustificassero questo nostro atteggiamento.

Abbiamo preso atto che esistevano tre colori primari, il rosso, il blu e il giallo, dai quali si sarebbero ottenuti tutti gli altri, e noi saremmo partiti dal raccontare dei tre la loro eventuale lunga storia: va da sé che terremo fede alla promessa fatta.

All’insegna della prospettiva che da cosa nasce cosa, ci siamo però resi conto che l’argomento non sarebbe finito così, bastandoci pensare alla visione celestiale di un arcobaleno coi suoi sette colori (violetto, indaco, blu, verde, giallo, arancione, rosso) che non si fondono in un colore solo.

Può accadere di trovarsi talora davanti a due sentieri che non si sa dove conducano, ma uno bisogna prenderlo anche se non si sa dove porti, e il nostro sentiero lo avevamo già individuato, per cui ci avviamo verso i tre colori primari, cominciando dal rosso, e continueremo con gli altri due: il blu e il giallo. Sperando che siate tutti d’accordo che ogni promessa, essendo un debito, sia opportuno che noi ci apprestiamo a pagarlo.

Il rosso, colore dell’amore

Il rosso simboleggia il colore dell’amore, della passione, del fuoco, ma anche del sangue, della crudeltà e della collera. Espressioni estremamente contrastanti e ricche di significato che nel corso dei secoli hanno donato a questo colore un ricco bagaglio simbolico.

Il rosso, infatti, è un colore antico, non solo per la sua storia, ma altresì nelle pitture rupestri, come il famoso bisonte dipinto in una grotta di Altamira, tra 16.500 e 15.000 a.C. Tracce di rosso ocra, inoltre, vennero trovate anche nella tomba di Tutankhamon, in Egitto. Nell’antico Egitto, tra l’altro, il rosso ocra era utilizzato come cosmetico femminile, per colorare labbra e guance. Durante le celebrazioni era normale colorarsi il corpo intero: il rosso aveva infatti un’associazione con la vita, la salute e la vittoria.

Nella Genesi, il significato attribuito al colore rosso è l’essere la scintilla da cui nasce la vita stessa. Adamo, infatti, il cui nome in ebraico significa al tempo stesso rosso e vivente, nasce da quella che l’Antico Testamento chiama “adamah”, ovvero l’argilla rossa su cui Dio soffia il suo Spirito.

In epoca romana gli uomini erano soliti indossare, sopra la classica tunica, una sopravveste di origine etrusca: la toga. Il suo nome deriva dal latino “tego”, che significa coprire. La sua consistenza ampia e pesante conferiva un aspetto imponente a chi la portava e rispecchiava l’importanza di Roma, dominatrice del mondo antico. Ma il suo utilizzo era legato soprattutto a un’usanza politico-sociale: solo i cittadini romani maschi potevano farne uso e, tra loro, solo coloro che ricoprivano le più alte cariche politiche godevano del privilegio di avere la bordatura impreziosita colorata di rosso. Ovviamente il mantello dell’Imperatore era rosso.

Il primo colore che vedono i neonati è il rosso. Le api, invece, non sono in grado di vedere il rosso, ma la loro particolare vista permette la visione dell’ultravioletto. Partendo da questo presupposto, si può chiaramente spiegare la loro preferenza per i papaveri, e per i fiori rossi, in generale, che riflettono dei netti toni ultravioletti che gli esseri umani non vedono.

Esistono anche pregiudizi sui capelli rossi? Forse sì: in tutte le raffigurazioni, Giuda è sempre stato rappresentato con i capelli rossi, perché doveva essere distinto dagli altri commensali dell’Ultima Cena, dandogli un significato negativo che è perdurato nei secoli: in nessun Vangelo, tuttavia, si menziona il colore dei suoi capelli.

Il pregiudizio sui capelli rossi nasce nell’antico Egitto con riferimento al malvagio dio Seth, assassino del fratello Osiride, il quale veniva spesso raffigurato con gli occhi e i capelli rossi. Nella Bibbia, il re Davide si pensa sia stato rosso e alcuni addirittura ritengono che il leggendario ‘marchio di Caino’ fosse proprio la sua chioma fulva.

Gli antichi Greci ritenevano che le donne rosse si trasformassero in vampiri dopo la morte, ma gli antichi romani pagavano un prezzo maggiorato per gli schiavi dai capelli rossi. Nel Medioevo, con l’Inquisizione, il rosso era visto come il colore del diavolo, e si pensava che un bambino nato con i capelli rossi fosse stato concepito durante il periodo del ciclo mestruale della mamma.

Nei primi anni del 1600, alla fine del regno della regina Elisabetta I, emerse nel sud-ovest dell’Inghilterra la convinzione che le fate e le creature ultraterrene fossero rosse. Così le persone dai capelli rossi sono state, da allora in poi, sempre ritenute dotate di talenti straordinari, oltre che maliziosi.

L’opposto era in Danimarca, dove era ed è tuttora un onore avere un figlio dai capelli rossi.

In Polonia, si ritiene che se si superano tre persone con i capelli rossi si vincerà alla lotteria, mentre alcuni ritengono che il nome Russia significhi “terra dei rossi” in onore di un vichingo dai capelli rossi di nome Rurik. Questo pregiudizio è rimasto ancora adesso: si pensi che i nazisti si domandavano perfino se consentire o meno alle persone dai capelli rossi di sposarsi, temendo che la loro progenie sarebbe degenerata.

Il rosso è un colore attraente, vibrante, che richiama subito l’attenzione, risultando avere un effetto stimolante ed eccitante. Attiva il sistema nervoso neurovegetativo simpatico, quello che alza l’adrenalina e di conseguenza fa aumentare la pressione sanguigna e alza la frequenza cardiaca. Quindi non è un caso che venga sfruttato per le sue capacità e i contraddittori significativi nei più disparati àmbiti. Dalla segnaletica stradale in momenti di pericolo, alle decorazioni natalizie in momenti di festa e gioia.

Pare che, al di là dello schieramento politico, indossare una cravatta rossa susciti reazioni differenti tra chi la indossa e chi la guarda: fossimo noi a indossare la cravatta rossa ci sentiremmo forse più forti e sicuri tra il pubblico, ma parlando con qualcuno che la indossa, la reazione sarebbe probabilmente di percepirlo come avversario. La stessa cosa vale negli sport, dove le divise rosse sembrano dare agli atleti maggiori chances di vittoria.

Il colore rosso, se da una parte sfida e lascia emergere coraggio e sicurezza, dall’altra potrebbe sfociare in aggressività e prepotenza: ecco quanto contrasto si può trovare in un quel colore. Da secoli, comunque, è ritenuto il colore della passione e dell’amore ardente. Non stupisce che questo colore sia diventato il preferito e l’emblema di tutta la sfera amorosa, con tutte le sue sfumature.

Nel Medioevo il vestito da sposa era tipicamente rosso cucito con stoffe preziose, come velluti, broccati e damaschi. Non va dimenticato poi che è il colore di San Valentino, ma anche, in contrapposizione, quello della prostituzione dei quartieri “a luci rosse”.

Non possiamo concludere sul rosso, senza ricordare il vestito di Babbo Natale che sarebbe opera della Coca-Cola: originariamente infatti, tale vestito era verde, sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni ’30 del Novecento, l’azienda utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia vestendolo di bianco e rosso, come la sua scritta. Altri affermano invece che anche prima fosse di questi colori portando ad esempio disegni antecedenti alla pubblicità della Coca-Cola.

Babbo Natale, vestito di rosso e bianco, fu impiegato per una pubblicità di una bibita già nel 1923, dalla White Rock, un’altra marca di bibite gassate. E dove pensate che ci porti l’avvenire?

Buona ricerca, comunque.

 

Inserito il:28/10/2022 12:02:26
Ultimo aggiornamento:28/10/2022 12:10:07
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445