Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire
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Henri Rousseau (1844-1910) – Il cortile – 1896/98

La magia del cortile.

Il lago vicino, i suoi colori, la sua atmosfera, i profumi del verde, la luna piena, un piccolo gruppo di amici sono gli ingredienti di una serata quasi magica nel cortile. Ci siamo salutati e ci siamo detti che c’eravamo tutti ed allora abbiamo detto ci vediamo da Anna, nel suo giardino silenzioso, da dove si vede tanto cielo e tanto verde. Ordiniamo le pizze e vediamo di procurarci delle bottiglie per stare allegri. Così è stato, ci siamo ritrovati, abbiamo cominciato ad aprire qualche bottiglia mentre qualcuno andava a prendere le pizze nel nuovo negozio con forno a pochi metri, svoltato l’angolo.

Il giardino di Anna è piccolo e lungo, con tante piante e molto curato, in fondo ha un piccolo spiazzo che ha davanti un panorama fatto di tutti i toni del verde, il cielo sopra, un gran silenzio (solo qualche rumore di motore che proviene da una strada lontana) e dà il senso di essere da un’altra parte. Da un’altra parte per dire da nessuna parte, perlomeno da nessuna parte che possa venire in mente, per dire che è qualcosa di irreale in certi momenti.

Noi del cortile siamo una decina in tutto e siamo di tutto, perché rappresentiamo tutta la gente che ama il mondo, cerca di viverci, fatica spesso e qualcuno tutti i giorni, sa di avere poco, ma dà molta importanza a quello che ha. Ognuno ha una attività, un lavoro, un impegno, qualcosa cui dedica la giornata, molti pensieri e fatica. Siamo tutti diversi, la pensiamo molto diversamente in tante cose, ma è straordinario il fatto che quando ci troviamo siamo molto disponibili gli uni con gli altri, discutiamo con dolcezza, ci confrontiamo senza alcuna contrapposizione. Evidentemente sentiamo il legame che ci unisce, quello umano, quello della solidarietà, dell’amicizia e pensiamo che questo è quello che conta, pensarla in modo diverso su alcune cose che succedono nella vita è anche bello, ma certamente non ci mettiamo il cuore in queste diversità.

Forse il segreto è la fiducia, nel senso che ci fidiamo tutti di tutti, le nostre case non hanno segreti per nessuno di noi, tutti possono aprire ed entrare, ognuno può anche esagerare sapendo che trova sempre comprensione. Perché c’è la fiducia! La fiducia che nasce certamente dalla conoscenza e dal giudizio che ognuno ha dell’altro, ma anche dall’ambiente in cui viviamo, l’ambiente del lago e, soprattutto, del cortile.

Il cortile dovrebbe rappresentare forse il nuovo modo di costruire i centri urbani, di organizzare gli agglomerati di persone, un modo per consentire all’uomo del futuro di non sentirsi solo, di essere sempre in mezzo al calore umano e di non aver bisogno di facebook o di altri social virtuali per vivere, per sentirsi nel mondo, per parlare. Il cortile dovrebbe rappresentare la sintesi, il simbolo di una maniera di costruire un futuro pure tecnologico finché si vuole, ma sempre in mezzo alla gente, alle persone che costituiscono l’equilibrio, che danno il senso alla vita nel mondo, con la gente appunto e non più nella spelonca come quando gli uomini erano pochi, si temevano, non si parlavano, non avevano niente in comune se non la vita.

Naturalmente la magia della nostra serata è anche dovuta al lago e alla sua atmosfera, alla sua dolcezza che però non è mai rinuncia, dolcezza che vuol dire che la vita ha anche sentimenti, emozioni, pensieri dentro ad un corpo magro o grasso, pieno o meno di colesterolo, con il cuore forte o pazzo. Un po’ come il computer con il suo software, che è il motivo per cui il computer diventa il compagno per aiutarci a vivere.

Abbiamo parlato quella sera, ma con calma, guardavamo il cielo pieno di stelle e la luna piena, i nostri discorsi erano personali, sul nostro paese, sulle cose che ci capitano, su quello che pensiamo di fare, su come pensiamo all’inverno alle porte, mentre finivano le pizze, qualche tartina, le solite uova di Anna, i biscotti e un’anguria già tagliata e pulita. Abbiamo bevuto e ci siamo guardati, abbiamo pensato che spesso nella vita non bisogna volere quello che non esiste e che godere del poco è molto gratificante. Ci siamo lasciati pensando alla prossima riunione non più in giardino perché farà freddo, ma con la polenta e il vino rosso stavolta.

Inserito il:03/09/2015 08:18:44
Ultimo aggiornamento:16/09/2015 10:56:31
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