Kathy Osman-Magnussen (USA, Contemporary) - Stealing Saturn
La staffetta
di Simonetta Greganti Law
Ottimo inizio di anno, leggendo il suo oroscopo Margaret non poté fare a meno di emettere un sospiro di sollievo.
Finalmente Saturno era uscito dal suo segno, era scritto nero su bianco, e lei già si sentiva meglio. Eppure iniziando a prepararsi, ed era anche in ritardo, la calza le si smagliò.
Certo non per colpa di Saturno, il pianeta aveva ben altro a cui pensare che dedicarsi a piccolezze di quel tipo, tuttavia lei si era comunque infastidita considerando tale assurda possibilità.
Un buon caffè per ricaricarsi di energia positiva era proprio quello che ci voleva ma anche questa volta la fumante tazzina le si rovesciò sul tavolo della cucina.
E se Saturno si fosse dimenticato di uscire anche dalla sua vita? No, questa stupida osservazione non poteva avere fondamento, il sistema solare aveva movimenti ben precisi e il transito di Saturno, che seguiva un’orbita costante, non era in grado di fare eccezioni solo per lei.
Si consolò pensando che doveva essere l’influsso della scia negativa lasciata da quell’allontanamento che ancora poteva avere qualche effetto disturbatore. Era come il polverone alzato da una macchina sfrecciante sulla strada che ostacolava la respirazione a chi era nei paraggi per poi diradarsi velocemente e far tornare l’aria pulita.
Per questo motivo non si preoccupò più di tanto quando trovò anche l’ascensore fuori servizio e dovette scendere a piedi ben otto piani col tacco dodici.
Stava ancora soffocando tra la polvere di Saturno ma ormai quel fetente aveva le ore contate.
Doveva affrettarsi, il ritardo già si era gonfiato e rischiava ora di superare i minuti di tolleranza permessi dal galateo. Non che fosse eccessivamente preoccupata di lasciar aspettare un’amica, oltretutto abituata ai suoi orari approssimativi, sapeva anche che non si trattava di un impegno di lavoro, ma l’educazione imponeva il rispetto a tutti. Eppure la cara Louise se l’era proprio voluta questa volta! Chiederle di incontrarla alle 10 di mattina era sicuramente una pretesa esagerata soprattutto in considerazione del fatto che le aveva imposto di venire agghindata di tutto punto come se a lei non fossero bastati gli eventi delle feste natalizie e di fine anno che sicuramente l’avevano costretta a imprigionare il corpo, lievitato dalle grosse abboffate, in abiti acquistati d’impulso quando ancora non era stato assaggiato neppure un panettone.
Poco male, l’idea di rivederla le faceva troppo piacere dato che proprio a causa delle festività passate nessuna aveva avuto il tempo di dedicarsi all’altra. L’aveva appena sentita telefonicamente il 24 sera, una chiamata frettolosa fatta per scambiarsi gli auguri ai quali, nel suo caso, venivano aggiunti anche quelli del compleanno dato che cadeva il 26 dicembre, quando tutti erano ancora occupati a celebrare in famiglia sacrificando così gli incontri con gli amici. Quella perciò sarebbe stata l’occasione per un brindisi tutto personale e già si riteneva fortunata di poterlo dividere con la sua migliore amica.
Finalmente una bella sorpresa, la buona stella aveva iniziato a fare capolino nella sua giornata dato che le venne offerto un passaggio in macchina dal vicino di casa incontrato durante la discesa a piedi fino al pianterreno e, chiacchierando con lui, le aveva rivelato di dover guidare proprio nella stessa direzione. Poteva così recuperare il ritardo della giornata.
Arrivò all’appuntamento addirittura in anticipo tanto che il grande magazzino dove Margaret e Louise si dovevano incontrare era ancora chiuso.
Aspettò l’apertura della saracinesca con quei pochi che, come lei erano già lì più che puntuali, poi salì per raggiungere la caffetteria prescelta dall’amica.
Era molto soddisfatta per averla preceduta; avrebbe potuto riscattarsi per tutti i rimproveri accumulati nell’ultimo anno dovuti alla sua scarsa precisione agli appuntamenti.
Si sedette a un tavolino con veduta sui tetti della città ed attese l’amica leggendo la lista delle proposte consigliate per la colazione.
Mmm, quella torta di barbabietole e cioccolato sembrava golosa e sicuramente salutare, ne avrebbe ordinato una fettina.
Il tempo continuava a scorrere e si ritrovò così ad abbandonare il menù riguardato già troppo a lungo per prendere il libro che non mancava mai di tenere in borsa.
Si trattava di un saggio proprio sulla fragilità umana. Sicuramente lei faceva parte della categoria delle donne di cristallo, scintillanti, belle ed eleganti come un vaso di Boemia, ma troppo insicure, delicate, impressionabili e per questo sempre a rischio di frantumarsi in mille pezzi inutili.
Eppure la sua fragilità aveva scoperto non avere solo un significato negativo ma poteva anche essere vista come un qualcosa di meno svantaggioso se si identificava in questa una certa sensibilità d’animo. Si, lei era sicuramente una donna sensibile ecco perché aveva vissuto male il transito di Saturno nel suo segno addebitandogli ogni inconveniente della vita e tutt’ora ne temeva ancora la potenza.
La signorina che serviva ai tavoli le si era già avvicinata per la terza volta con un sorriso da circostanza ed era toccato a lei giustificarsi per il ritardo dell’amica imitando lo stesso risolino della prima e che sembrava quasi canzonatorio.
Assorbita dalle sue letture non si era neppure resa conto di stare così a lungo ad attenderla. Erano quasi 45 minuti che sedeva a quel tavolo e Louise non l’aveva neppure avvertita di alcun contrattempo.
Si accorse solo allora di avere il cellulare con la soneria abbassata e notò pure il lampeggiare del segnale di chiamate non risposte. Mentre alzava il volume, il telefono le squillò tra le mani.
Era proprio la sua amica che trafelata le elencò una serie di imprevisti sfavorevoli che le avevano compromesso la reputazione di donna puntualissima. Col fiato corto per la corsa che stava facendo riuscì a parlottare una giustificazione: “Non è proprio tutta colpa mia, purtroppo ho letto che da oggi Saturno è entrato nel mio segno!”
Torta di barbabietole e cioccolato
400gr di barbabietole rosse cotte al vapore e confezionate sottovuoto - 200gr di cioccolato amaro - 50gr di farina di riso - 100 gr di farina di quinoa e 100gr di farina tipo 00 - 190gr di zucchero di canna - Una tazzina di caffè espresso bollente - 3 uova - 130gr olio di semi di mais - Una bustina di lievito per dolci - Un pizzico di sale - Zucchero a velo per guarnire
Frullare le rape già cotte al vapore con un mixer fino a ridurle in una purea aggiungere 30 gr dell’olio della ricetta e continuare a frullare.
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria e aggiungere, mescolando, il caffè ancora caldo. Lasciare raffreddare.
Montare le uova con lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungere alle uova le farine, il lievito e incorporare poi la cioccolata fusa e alla fine la purea di rape rosse.
Versare il tutto in una tortiera rivestita di carta forno e infornare a 160° in forno preriscaldato per 40 minuti. Raffreddandosi la torta non resterà umida come appena estratta dal forno. Servirla dopo averla spolverata di zucchero a velo.