Aggiornato al 16/10/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

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Il cuore: molto più grande di quanto si possa immaginare

di Giacomo Ghidelli

 

In un articolo qui pubblicato qualche tempo fa, a chiusura della presentazione del volume di Victore Tuaillon Fuori le palle, “traduzione cartacea” di un podcast radiofonico francese che aveva messo a tema “i privilegi e le trappole della mascolinità”, avvertivo che il lavoro di questa giornalista non si concludeva con questo podcast. Il suo prossimo podcast, avvertivo, avrebbe cambiato argomento e titolo per diventare Le coeur sur la table, presentando questa volta una riflessione collettiva sull’amore.

In quell’occasione avvertivo anche che questo nuovo podcast avremmo potuto seguirlo anche in lingua italiana, grazie a un tanto paziente quanto accurato lavoro di trasposizione fatto dall’associazione Vanvera.

Un lavoro di cui oggi possiamo iniziare a godere i frutti ascoltandolo con il titolo de Il cuore scoperto,

Come per il caso di Les couilles sur la table si tratta di un’indagine documentaria che intreccia interviste a esperte e a esperti nonché testimonianze di persone appartenenti ai più diversi strati sociali, attraverso le quali cerca di rispondere a due importanti domande:

  • in che modo il genere, l’etnia, l’appartenenza di classe e la cultura modellano, limitano o addirittura danneggiano le nostre relazioni affettive, amorose, sessuali e amicali?
  • quali sono le pratiche concrete che possiamo mettere in campo, individualmente e collettivamente, per creare, nutrire e vivere relazioni profonde e egualitarie?

Attualmente sono on line il prologo e le prime due puntate (questo è il link), tutte dai titoli divertenti che propongono l’ascolto con un tono che si aggira tra l’irriverente, il sincero, il divertito e il serissimo. Ma vediamoli da vicino.

Nel prologo – “È una innamorata che vi parla” – si mettono a tema i motivi per cui prima la Tuaillon e poi le ragazze di Vanvera hanno deciso di l’una di creare e le altre di trasporre in italiano questo podcast. L’amore, si pensa normalmente, è una “cosa da femmine”. Ma lo si può guardare anche da un altro punto di vista che ne metta a tema la complessità, soprattutto dal punto di vista delle inevitabili relazioni che lo condizionano. Un percorso attraverso il quale si può scoprire che il cuore è molto più grande di quanto si possa immaginare, vale a dire che le forme dell’amore possono essere molto più numerose, sincere e soddisfacenti di quanto la maggior parte delle persone pensi.

Il primo episodio si intitola “La principessa e la scala mobile”, dove la dizione scala mobile non si riferisce ovviamente a quel meccanismo inventato per difendere gli stipendi dei lavoratori che prima fu amputato dal governo Craxi nel 1984 per essere poi definitivamente abolito dal governo Amato nel 1992. No: qui la scala mobile è da intendere in un modo quasi fisico: un “atteggiamento mentale” che trasporta gli innamorati attraverso una serie di consecutive tappe fisse: la frequentazione, l’innamoramento, la convivenza, il matrimonio, la proprietà, la genitorialità. E l’inchiesta a partire dalla domanda “Ma è vero che l’amore può essere vissuto soltanto all’interno di questo schema?” esplora anche altri modi per costruire una relazione affettiva. Modi che sono presenti nella nostra società ma che sovente navigano sotto-traccia, quasi abbiano paura di uscire allo scoperto. Ma modi che “funzionano”. E questo – come direbbe forse Woody Allen – basta.

Il titolo del secondo episodio è invece più chiaro e diretto: “La scopata e la zitella”. Qui il tema affrontato è quello del celibato, che sovente viene pensato da molti come uno stato da cui fuggire, una vita non desiderata e trascorsa in attesa dell’amore risolutivo e totalizzante. Come dice la presentazione, un modo di pensare diffuso soprattutto tra le donne (ma non solo, aggiungo io), che si vedono realizzate soltanto se trovano il cosiddetto “buon partito” con cui “sistemarsi” per la vita: il “buon matrimonio” come fine dell’esistenza, quindi. Ma è proprio sempre così? Non ci sono altri modi di vita? Altri tipi di relazionalità amorosa? In sintesi: è possibile staccarsi da questo stereotipo dando spazio ad altre relazioni affettive e amicali altrettanto se non più (in molti casi) soddisfacenti?

Per ora non possiamo che fermarci qui. Ma già da questi primi episodi crediamo si possa affermare che questo è un podcast utile a confrontarsi con le proprie e con le altrui idee e con il proprio e con l’altrui modo di essere e di vivere. Anzi, con i molti modi di essere che pur sono presenti, a volte in modo nascosto, nel nostro mondo. Come mi ha detto un amico dopo averlo ascoltato, “Anche se con un po’ di fatica, riconosco che molte delle cose che vengono lì dette sono proprio vere. Solo che non lo sapevo prima di ascoltare questo lavoro, prima di pensarci”. Ecco: si potrebbe dire che questo è un podcast che aiuta a pensare. E che stimola il confronto con gli altri. Un podcast da seguire in tutti i suoi episodi, che usciranno con cadenza settimanale ogni mercoledì.

Ultima nota: tra i nostri cugini d’oltralpe il podcast ha fatto registrare negli anni della propria vita 10 milioni di ascolti, ottenendo inoltre il supporto di una grande comunità di persone che hanno generato un dibattito pubblico attivo e partecipato. Sarà così anche in Italia? Io lo spero perché, soprattutto di questi tempi, se c’è una cosa utile è proprio l’esercitare un pensiero che vada al di là degli stereotipi ...

 

Inserito il:08/10/2024 16:08:36
Ultimo aggiornamento:08/10/2024 16:59:39
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