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Perché mi piace credere agli angeli - Per quanto riguarda Dio, il discorso è più complesso

di Achille De Tommaso

Gli angeli, questi affascinanti messaggeri alati, non ci attirano per le prove empiriche della loro esistenza, ma per l'esplorazione di concetti come l'alterità, la trascendenza e l'interazione tra dimensioni diverse. E ci danno conforto.

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L'indagine sulla credenza negli angeli, ci offre un’opportunità di esplorare il ruolo di questi affascinanti esseri nella nostra comprensione della realtà. Mentre Dio spesso si trova nel regno della fede rivelata e della teologia dogmatica, la figura dell'angelo permette un'analisi più accessibile e flessibile, che attraversa la psicologia, la filosofia e persino la fisica quantistica.

Iconicamente raffigurati con ali e sembianze umane, gli angeli evocano protezione, guida e messaggi divini. Dal punto di vista psicologico, credere negli angeli risponde a un bisogno intrinseco di conforto, speranza e ordine in un mondo complesso e incerto. Gli angeli rappresentano una forza positiva e benevola in un universo che spesso appare caotico o indifferente.

Ma non sono solo guide gentili; sono anche esperti. Quando si tratta di affrontare ingiustizie e pericoli, come una discesa sugli sci, io preferisco affidarmi al mio angelo custode, pronto a proteggere me, come singolo individuo; piuttosto che a Dio, che, nel frattempo, è un po' più lontano, impegnato a vegliare sull'intera umanità. Mentre Dio ama tutti noi, è più probabile che lo vediamo come un direttore d'orchestra universale piuttosto che come un protettore personale. Se sto giocando a calcetto, Dio non può fare tifo per me, sarebbe ingiusto verso i miei avversari. Il mio angelo custode invece sì: è lì solo per me. Gli angeli, sono i nostri guardiani personali, sempre pronti a scendere in campo per difenderci dai pericoli. Difendono noi e solo noi. E non si preoccupano se abbiamo peccato e ci siamo pentiti o meno: ci difendono e basta. Senza condizioni.

Dal punto di vista filosofico, gli angeli offrono diverse chiavi di lettura. Nel platonismo, possono essere visti come intermediari tra il mondo delle Idee e il mondo sensibile, portando la perfezione del primo nel secondo. Nel neoplatonismo, gli angeli occupano una gerarchia di esseri intermedi tra l'Uno (la divinità) e il mondo materiale, emanazioni della perfezione divina. In una prospettiva esistenzialista, l'idea degli angeli rappresenta la ricerca di significato e trascendenza in un mondo che altrimenti potrebbe sembrare privo di uno scopo ultimo.

Ma dove stanno gli angeli? Ebbene, se guardiamo alla meccanica quantistica, anche se solo a livello speculativo, alcuni fenomeni controintuitivi come l'indeterminazione, la sovrapposizione di stati e la non-località suggeriscono, metaforicamente parlando, la possibilità di realtà multiple o di esistenze che trascendono la nostra comprensione tradizionale di spazio e tempo. L'idea che gli angeli possano esistere in uno stato di "potenzialità", manifestandosi solo in determinate circostanze, nel pericolo, richiama il concetto di collasso della funzione d'onda. Naturalmente, queste sono solo analogie fantasiose.

In conclusione, l'interesse per la figura angelica non si riduce a una questione di fede religiosa, ma investe una sfera più ampia di indagine intellettuale e speculativa. Essa offre uno spunto per riflettere sui limiti della nostra conoscenza, sulla natura della realtà e sul nostro bisogno di significato della vita e di trascendenza. La presenza degli angeli nell'immaginario collettivo testimonia la loro capacità di incarnare aspirazioni e interrogativi profondamente radicati nell'esperienza umana, fungendo sia da messaggeri divini che da armati protettori, del singolo, contro le ingiustizie della vita quotidiana.

Chi non vorrebbe un angelo custode quando affronta le sfide più ardue della vita? Anche se Dio ha il controllo dell'intero universo, è confortante sapere che un angelo specifico è lì con noi, pronto a proteggerci e a portare giustizia quando ne abbiamo più bisogno. 😇⚔️