Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire
James-Tissot-troppo-presto.JPG
James Tissot – Troppo presto - 1873

Dipinti di moda, non di moda.


Essere se stessi ed essere del proprio tempo, diceva Manet.

Per James Tissot (1836-1902) artista francese, la moda era l'aspetto leggero della dimensione tragica della modernità. Tracce di questo pensiero sono riconoscibili nella scelta dei temi dei suoi dipinti: la città, le donne, i luoghi dove si abita e si vive, il teatro della città che racchiude il mondo. Concentrava l'attenzione sulle persone, sulle loro abitudini sociali. Nelle sue tele le figure cercano lo sguardo dell'osservatore nello spazio che popolano, soprattutto attraverso lo splendore degli abiti. Nell'abito e nella moda nascente, Tissot trova la metafora più immediata per tradurre il proprio tempo.

Era nato a Nantes, da madre modista e padre mercante di moda; cresce fra abiti, stoffe e accessori: una miniera di sensazioni visive e tattili. Nel 1857 si trasferisce a Parigi per studiare arte: viene catapultato nella effervescente capitale della moda. Nel 1858 arriva a Parigi il sarto inglese Charles Frederick Worth, e con lui nasce la moda degli stilisti. Lui è il primo sarto che inizierà a firmare i propri capi come fossero opere d'arte. Inaugura la moda come evento mutevole, che si rinnova di anno in anno, forma di comunicazione moderna.

Worth non sarà più il sarto, umile e anonimo, che si recherà a casa delle signore a esaudire le loro richieste, ma sarà il padrone della maison che attende la visita di queste donne ricche. Gli stili e le fogge cambieranno di continuo anche grazie alle innovazioni tecnologiche, come la macchina da cucire. Seguire una moda significava identificare e rendere visibile il proprio stato sociale e la propria personalità. Il successo della moda raggiunge l'apice verso la fine dell'Ottocento, periodo in cui si colloca il nostro artista.

Il pittore è consapevole del forte influsso del fenomeno moda, tanto che non può fare a meno di documentarlo su tela, dove gli abiti teatralizzano il corpo e giocano con l'apparenza.

Nell'opera Troppo presto, 1873, Tissot mette in scena un momento critico, prima del ballo.

Alcuni invitati sono visibilmente imbarazzati per essere arrivati troppo in anticipo: una infrazione al codice della ricca borghesia che aveva la pretesa di escludere dal proprio mondo chi non aveva una adeguata estrazione sociale. Per il pittore l'analisi dell'abbigliamento permette di comprendere la morale e l'estetica contemporanee: l'abito diventa espressione degli ideali dell'individuo, e suo compito è rappresentarli.

Il dipinto sembra lezioso, ma in realtà racconta, e la resa pittorica dei tessuti è talmente fedele che sembra di udire il fruscio delle sete... Il vestito esce dal ruolo di elemento decorativo del quadro, diventa vero protagonista capace di illustrarci usi e costumi dell'epoca, ma anche di rivelarci emozioni del soggetto dipinto: diventa metafora della modernità.

La moda è per eccellenza l'effimero, ed è legata al mutamento delle cose che sta a cuore a Tissot. Egli vede in essa l'incarnazione dello spirito del suo tempo, legato al mutamento delle cose.

E se non muta, perisce.

 

Inserito il:09/03/2015 19:33:26
Ultimo aggiornamento:18/03/2015 19:58:37
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445