Ex Libris - Diario di Anna Frank
Stavolta non si tratta di letteratura.
O meglio, non solo di letteratura.
Ai miei tempi si leggeva alle medie, almeno alcuni brani in classe o come lettura per casa. Sicuramente l’insegnante ci avrà dato alcune coordinate per inquadrare e comprendere ciò che stavamo leggendo. Alla lettura completa per conto mio ci sono arrivato solo dopo qualche anno.
Ora non ne ho idea, ma quando i miei figli raggiungeranno quell’età mi auguro che sia ancora tra i libri che vengono proposti a scuola. In caso contrario, sarà comunque mio compito raccontare di questa loro coetanea e di ciò che è successo in Europa negli anni 30 e 40 del secolo scorso. Altrimenti, prendendo in prestito le parole di un altro scrittore che alla Shoah è invece sopravvissuto (quantomeno per una quarantina d’anni): che mi si sfaccia la casa, la malattia mi impedisca, i miei nati torcano il viso da me.
PER ANNA FRANK
Non ti hanno uccisa a Bergen-Belsen.
Non sono riusciti
a farti tacere.
Ben più di sei milioni
a leggere le tue parole.
Dei tuoi carnefici
non rimane traccia.
Tu ancora vivi
cammini, parli
sotto il cielo di Amsterdam