De Es Schwertberger (from Vienna, Austria) – Firmament
Il mito è una scienza esatta. Risposta al commento di Vincenzo Rampolla
di Galileo Dallolio
Gentile Vincenzo
La ringrazio della sua attenzione e le rispondo con piacere.
Santillana ne ha fatto l'apologia e solo con alle spalle l'MIT ha venduto il suo libro.
‘Il mito è una scienza esatta’ tra virgolette allude all’opinione di Giorgio De Santillana ed Herha von Dechend, che prima della mitologia ci sia il logos (la conoscenza astronomica) quindi una conoscenza che si è formata in molte migliaia di anni osservando e misurando il cielo. Questo logos è stato raccontato con il linguaggio dei miti. Da qui il concetto che la mitologia sia costruita sulla conoscenza esatta, e quindi il titolo che mi rendo conto possa trarre in inganno. Felix culpa dal momento che ha innescato la gradita conversazione con lei.
Fato antico e fato moderno è del 1968 (in Italia nel 1985). In Sirio pubblicato da Adelphi nel 2020 ci sono altri contributi sul tema maggiore che è Il Mulino d’Amleto. Qui in centinaia di pagine i due autori tra le altre questioni polemizzano con quegli studiosi che ‘pur avendo dissotterrato una meravigliosa profusione di particolari, hanno dimenticato o non hanno le conoscenze elementari della grande fonte del mito che è l’astronomia.
E Adriano Olivetti, morto nel 1960, lo terrei lungi da ardite passioni per il mito
Adriano Olivetti ha conosciuto Ernst Bernhard psicanalista junghiano che portò Jung in Italia e suoi collaboratori Bobi Bazlen e Luciano Foà erano in relazione con Bernhard. Luciano Foà con Roberto Olivetti fondò l’Adelphi nel 1961 e fino al 1965 Bobi Bazlen ne fu l’anima. L’IPAP l’istituto di psicologia analitica ha pubblicato che Adriano Olivetti fu in analisi con Bernhard e nel 1946 nelle edizioni di Comunità pubblicò ‘Jung psicologia e religione’. ‘Mariella Gambino Loriga (1920-2006), prima in Italia a praticare la psicoterapia junghiana con i bambini, diresse a Ivrea l’asilo aziendale di Villa Casana’(sito Archivio storico Olivetti). Aldo Carotenuto, allievo di Bernhard, fu istruttore al CISV di Firenze poi docente universitario di psicologia junghiana a Roma. Tutto questo significa che la cultura psicologica junghiana e freudiana portata da Cesare Musatti e Francesco Novara, fossero questioni innescate dalla grande sensibilità culturale di Adriano, che amava le differenze. Ardita passione per il mito? sono d’accordo con lei non c’era in Adriano, ma la sua curiosità sia per l’impostazione freudiana che per quella junghiana, che ha grande attenzione per la mitologia, fanno pensare ad una passione inesauribile per la conoscenza.
e lungi da Santillana. Forzatura. Dov'è scritto che si conoscessero?
La vita di tutti i giorni non sempre è scritta o si trova negli archivi, ma la testimonianza di de Santillana che vede Adriano Olivetti tenuto sotto pressione da interlocutori maldisposti e si indigna, come si legge nella citazione riportata da Renzi, mi sembra probabile che prima o dopo l’incontro una conversazione tra due italiani in un Club statunitense ci possa essere stata. Ma c’è un’altra ipotesi che avevo in mente e che forse sarebbe stato opportuno pubblicare. Il grande matematico Federigo Enriques (1871-1946) che insegnava a Roma matematica, scrisse con il giovane fisico trentenne de Santillana un Compendio di storia del pensiero scientifico pubblicato nel 1932 e ripubblicato da Zanichelli nel 1973. Il figlio di Federigo era Giovanni (1905- 1990) anche lui studiò fisica e matematica a Roma. Penso probabile la conoscenza reciproca tra due coetanei nella fase dove il padre Federigo sta scrivendo con De Santillana il Compendio. Ma c’è dell’altro. Giovanni Enriques divenne uno stretto collaboratore di Adriano Olivetti ed ebbe incarichi commerciali importanti proprio nelle Americhe. Se l’evento al quale assistette de Santillana fosse avvenuto prima del 1953 (data alla quale Giovanni Enriques uscì dall’Olivetti) è molto probabile che nel suo ruolo di direttore commerciale sia stato presente all’incontro con l’amministratore delegato Adriano. Se ne avrò l’occasione, lo verificherò. Federigo, figlio di Giovanni, è anche il nome del nipote, attuale titolare della Zanichelli. Il nonno Federigo fu amico di Einstein che per merito suo, tenne a Bologna tre conferenze in italiano.
amo la scienza e il metodo e l'ordine.
Condivido i suoi interessi per la scienza e l’ammirevole citazione che fa del suo maestro prof. Occhialini. Sull’ordine ho una concezione fuzzy che forse riprenderò attraverso un articolo in dialogo con personalità e autori che considero maestri. Avrà notato, nella sezione frontespizi dell’articolo, il libro di Lucio Russo (1944) ordinario di storia della scienza a Tor Vergata, dove ho scritto che non ha citato de Santillana. Lucio Russo è autore con Manuela Santoni di Ingegni minuti. Una storia della scienza in Italia. Feltrinelli 2010, un libro molto utile, letto con grande interesse. Lo dividono oltre 40 anni da de Santillana, altre visioni, altre urgenze sono più che comprensibili, ma per un lettore (è la categoria alla quale appartengo) che tiene d’occhio fin dove è possibile i collegamenti fra autori, non prende partito, su questa esclusione.
Alla sua lista, che faccio mia, aggiungo divulgazione. Amo insieme agli amici di www.olivettiana.it divulgare il pensiero e l’opera di Adriano Olivetti. Abbiamo in corso con il Dipartimento di ingegneria dell’Università di Firenze un progetto che ha avuto una prima tappa il 24 settembre 2021 nella notte dei ricercatori a Prato dedicata a Adriano Olivetti ingegnere maestro dell’industria mondiale e a all’Ing. Mario Tchou. Con i docenti e gli studenti abbiamo in corso colloqui e incontri per ricordare con un convegno il 15 dicembre presso l’Università di Firenze, i 120 anni dalla nascita dell’ing.Adriano. Tra i partner del progetto c’è anche l’Archivio storico Olivetti. Troverà materiale in www.olivettiana.it e AdrianoOlivettiIngegnere.unifi.it
Galileo Dallolio