Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Robert Sandman (Houston, Texas) – Woman with Oranges

 

Portugal o purtigal!

di Giorgio Cortese

 

Da bambino ricordo che mia nonna, quando acquistava le arance, chiedeva dei portugal, detti anche purtigal in piemontese, ma in molte altre lingue dell’italico stivale, le arance dolci hanno come riferimento al Portogallo, come portajall, purtcagli, purtuall. Perché? 

Inizio dicendo che il toponimo Portugal deriva dal latino Portus Cale, porto di Gaya, Oporto, da cui faremo un lungo viaggio a dorso d’elefante, partendo dal lontano Catai, antico nome della Cina settentrionale, diffuso durante il Medioevo. La sua origine risale, attraverso la forma turca Khitai, al nome del popolo proto-mongolo dei Khitan, in trascrizione cinese Ch’itan, che regnò su una breve fascia della Cina del Nord che si svolse dal 907 al -1125 d.C.

Iniziamo il viaggio dai lussureggianti giardini dell’estremo Oriente, seguendo la storia dell’albero detto Citrus sinensis, l’arancio. I primi a introdurre questo frutto furono gli arabi, maniaci dei giardini che, quando conquistarono la Sicilia, rimasero affascinati dall’effetto decorativo di questi alberi; ma la varietà introdotta era amara. La parola arancia, in spagnolo naranja, deriva dall’arabo naranj che significa arancia amara, a sua volta dal persiano narang che significava in sanscrito la frutta preferita degli elefanti.

Ma allora, quando è arrivato l’arancio dolce che mangiamo noi adesso?

Questo avvenne grazie ai Portoghesi, che introdussero il frutto e l’albero in Europa, forse nel XVI secolo, grazie ai rapporti commerciali privilegiati che la nazione portoghese intratteneva con l’Asia, per via del trattato di Tordesillas, stipulato nel 1494 tra castigliani e lusitani, secondo cui al Portogallo spettava il commercio con tutto l’emisfero a est del meridiano detto La Raya.

In arabo l’arancia amara è naranj, ma l’arancia dolce è burtuqal. In arabo Portogallo si dice Burtugal. E questo nome si è diffuso anche in greco; il rumeno e l’albanese hanno tutte parole affini per indicare questo dolce agrume!

Una curiosità: l’arancio e il colore arancione hanno un legame con la dinastia regnante nei Paesi Bassi, Orange, dove l’arancione è diventato il colore nazionale. Tutto nasce quando questa stirpe di futuri re olandesi vennero infeudati nel 1163 da Federico Barbarossa in una contrada al confine tra Provenza e Linguadoca. La città d’Orange si chiama così perché il nome latino era Aurasium e, nel tempo, fu modificato nella parlata locale fino a diventare Arenjo in provenzale e Orange in francese. Dal colore arancione, meglio giallo oro, abbiamo anche il collegamento con la parola mandarino che era il termine che una volta si usava per designare i funzionari civili e militari dell’Impero cinese. Dal colore delle loro tuniche giallo-oro ecco l’abbinamento con questa pianta e frutto. La parola mandarino è stata introdotta dai portoghesi mandarim, a sua volta alterazione del malese mantri, derivato a dal sanscrito mantrin, consigliere. Alle fine di questo viaggio, dalle sete mi bevo una buona portugalada, aranciata.

 

Inserito il:02/09/2021 11:16:00
Ultimo aggiornamento:02/09/2021 11:19:44
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