Henri Matisse (Cambrai,1869 - Nizza,1954) - Donna con i pesci rossi (1921)
Liberi tutti
di Simonetta Greganti Law
Trasformare un quadro d’autore in parole …
Eleonora stava fissando la boccia dei pesci rossi, ipnotizzata dal movimento flemmatico di quei piccoli animali che, come lei, non avevano libertà.
Suo padre la teneva reclusa in modo esageratamente protettivo e quindi paragonava la sua vita stagnante a quell’inutile girare in tondo degli sfortunati pesciolini.
“Pensare rende liberi ma mi domando se voi riusciate a ragionare oppure oltre a non avere la parola siete anche senza la possibilità di fare considerazioni.
Beh, alla fine, meglio così, almeno non ve ne starete come me ad intristirvi per la cattività forzata”.
Il monologo interiore portava i suoi pensieri a fluttuare sull’acqua contenuta in quel vaso che continuava ad osservare fissamente.
“Certo voi non conoscete l’immensità del mare che nonostante abbia un nome così breve è invece vastissimo, non ha confini precisi e dei suoi fondali non si ha nozione neppure della profondità.
Eleonora seguitava a stabilire una corrispondenza di pensiero con gli apatici pesciolini e non smetteva di fare considerazioni sempre più fantasiose.
“Nascere senza ali potrebbe far pensare già a un primo impedimento verso la libertà, ma chi tra noi può essere certo che gli uccelli siano veramente liberi? La libertà non è guardare il mondo dall’alto, la libertà non è neppure vivere in uno spazio illimitato.
Si può essere liberi anche in completa solitudine, come fanno gli eremiti.
La libertà è poter pensare a ciò che si vuole, la libertà è non avere paura di nulla e, se si possiede uno spirito audace, basta la mente per poter volare…allora non esisteranno cancelli, gabbie o prigioni. La libertà è la fantasia, è poter ragionare senza impedimenti ... perciò forse tu, cara Eleonora, non sai che noi pesci, anche se tenuti in cattività, siamo liberi”.
Ecco, erano stati proprio quei pesciolini rossi a formulare quest’ultima riflessione.
Eleonora non poteva accorgersi che anche loro erano liberi perché capaci di pensare proprio come lei.
Dal loro mondo la stavano osservando consapevoli che proprio grazie alla libertà di pensiero anche lei avrebbe potuto evadere da quella campana di vetro dove l’aveva rinchiusa suo padre.
E allora liberi tutti! Liberi di pensare e di non aver paura.