Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1489(?) – Venezia, 1576) – La caduta sotto la Croce

 

La Passione di Sordevolo 2022 si presenta

di Giuseppe Silmo

 

Nello splendido Chiostro di San Sebastiano a Biella, la sera di venerdì 9 luglio, l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha messo in scena:

“LA PASSIONE RACCONTATA ATTRAVERSO GLI OCCHI E LE PAROLE DI MARIA LA MADRE”
Una straordinaria e originale anteprima di quella che sarà la Passione del 2022, e che verrà ripetuta venerdì 10 settembre.
Straordinaria e originale, ma anche ricca di pathos, perché le scene, tratte dalla rappresentazione della Passione di Sordevolo, sono raccontate da Maria la Madre che le ha sofferte con il Figlio.

Così questa straordinaria Comunità sordevolese ha voluto ricordare a tutti che, nonostante due anni di lockdown endemico, la Passione, fedele alla sua pluricentenaria tradizione storica, risorge. Non l’hanno fermata le guerre e neppure le epidemie, numerose nella storia del paese, come ci racconta l’oratorio di San Rocco, edificato nel 1630 per servire da lazzaretto durante le pestilenze.

Sì, di straordinaria Comunità si tratta, i suoi membri portano cognomi che risalgono nei secoli, come Rubin, il cognome più antico di Sordevolo che ci porta al Seicento, preceduto dal più antico de Robinis. Cognome che ha dato luogo ad altri cognomi composti per distinguere i vari rami famigliari: come Rubin Pedrazzo. Che poi perde il Rubin e rimane Pedrazzo. Oppure il cognome Fogliano, di cui troviamo traccia tra i benefattori della Congregazione di carità, attiva tra il 1742 e il 1797, ma di cui si conta anche un vicesindaco nel 1806. Anche il cognome di Ronchetta figura tra i benefattori della Congregazione. Quasi tutti i cognomi hanno una lunga ascendenza sordevolese.

Una comunità di seicento-settecento persone, di cui quattrocento tra attori e comparse (dai cinque anni agli ottanta) profondamente radicata in un paese di poco più di 1300 abitanti. La Passione è quindi una grande rappresentazione corale di un’intera popolazione ricca di una tradizione recitativa che si tramanda tra le generazioni. Il testo si rifà a quello recitato all’inizio del Cinquecento nel Colosseo a Roma dalla Compagnia del Gonfalone.

Ogni aspetto dello spettacolo è affrontato con le sole risorse umane e tecniche locali, dai costumi, confezionati nei mesi precedenti dalle donne del paese, alla scenografia, alla regia e a tutti gli altri aspetti organizzativi. Lo spettacolo che si svolge a Sordevolo, in questo mondo dove i rapporti umani tendono a sbriciolarsi, ha al suo centro la comunità, il lavoro di squadra, il riconoscimento dei ruoli, il piacere e l’entusiasmo della partecipazione anche nelle parti delle comparse. L’assistervi rappresenta un momento di coinvolgimento con questa comunità e di partecipazione all’emozione che viene trasmessa dallo svolgersi del dramma. Tutti possono, infatti, lasciarsi prendere dalla tragedia che è rappresentata, e dalla bravura che attori non professionisti, ma profondamente coinvolti nella loro parte, che già i loro padri hanno recitato, ti sanno trasmettere.

Lo spettacolo è composto di venticinque scene. Inizia con l’ingresso in Gerusalemme di Gesù tra la popolazione osannante e termina con la Resurrezione, dove le pie donne entrano nel Sepolcro, non trovano il Cristo, ma sentono un annuncio di vita: “Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Gesù Nazareno il Crocifisso non è qui, è Risorto”. È l’inizio di un mondo nuovo, pieno di speranza, che è il vero messaggio della rappresentazione.

Nel Chiostro di San Sebastiano è andato in scena, attraverso le parole sofferenti della Madre, un forte richiamo a non mancare il prossimo anno a Sordevolo alle rappresentazioni che si terranno dal 18 giugno al 25 settembre 2022.

(Foto gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa della Passione di Sordevolo)

 

Inserito il:13/07/2021 09:40:27
Ultimo aggiornamento:13/07/2021 09:57:18
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