Cartolina vintage di buon anno
Capodanno 2022
di Giorgio Cortese
Il Capodanno per molte persone non è altro che una data, il giorno in cui si cambia il calendario alla parete e si volta pagina, auspicando un migliore anno a venire.
C’è chi non vede l’ora di mettersi alle spalle l’anno passato, specialmente se sfortunato; chi per contro sogna di iniziare il nuovo in continuità con il vecchio.
Per altri, invece, è un momento in cui riflettere maggiormente e fare un bilancio dei 365 giorni trascorsi (366 per gli anni bisestili…), e formulare i famosi buoni propositi per l’anno che sta arrivando.
In questi momenti si diventa tutti abili ad analizzare le azioni passate; le attività che sono state intraprese; i risultati eventualmente ottenuti, e quelli invece che, malgrado la buona volontà messa a servizio di un successo che non è giunto, fa male al cuore anche solo andare alla ricerca dei perché e dei percome non si è riusciti a raggiungere un traguardo che sembrava a portata di mano.
Si corre il rischio così di caricare di grandi attese l’anno che sta per bussare alla porta, dando il via ai festeggiamenti che lo introdurranno nelle vite di ciascuno. Speranza e aspettativa si fondono.
A me, a fine anno, è spesso capitato di chiedermi che cosa mi riserverà il domani e, in questa cortissima attesa, mi rivolgo a voi che mi leggete con una frase di Albert Einstein che, dall’alto della sua sapienza, soleva affermare: “Non penso mai al futuro, arriva così presto!”.
C’è sempre qualcuno che dice più o meno la stessa cosa, come il mitico Salvatore Quasimodo, il quale continua a sostenere che: “Ognuno sta sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”. È in pratica lo stesso pensiero. Partendo da queste citazioni, la riflessione che vi vorrei proporre in questi giorni d’attesa del 2022 è quella del “domani”.
Quante volte ci è capitato di riflettere sull’importanza che ha nella nostra vita il domani? Pensare al domani, secondo me, non vuol dire non dare importanza al presente e a ciò che stiamo vivendo, ma significa aprire la mente, riflettere maggiormente e capire il senso che si vuole dare alla propria vita.
Per me, questo significa amare il tempo che abbiamo, cercando nel migliore dei modi possibili di non sprecarlo. Tutto ciò che stiamo facendo è sicuramente un punto di partenza per quello che sarà il disegno del futuro. Ad esempio, attraverso relazioni possibilmente durature, amare ciò che si fa per migliorare continuamente e diventare quello che si sarebbe sempre voluto essere.
Vale il vecchio detto che corrisponde a un atto di fede: “Se vuoi… puoi!”, mantra utilizzato tra l’altro da una giovane cieca, Alessia Refolo, che grazie a un editore locale (Hever Edizioni) pubblica volumi in cui spiega l’importanza della forza di volontà nascosta dentro a ognuno di noi, adulto o bambino che sia, così come normodotato o disabile.
Il titolo del suo primo volume, che ha avuto un grande successo, è significativo: “Se vuoi, puoi… Una vita al di là del buio”, parole di forza e determinazione che sono in grado di darle la carica e la voglia di trasmettere messaggi positivi alle persone intorno a lei. In questi giorni natalizi è uscito “Cuore e coraggio. Se vuoi, puoi”, una serie di fiabe indirizzate ai bambini per insegnare sin dall’infanzia che le diversità non devono portare all’esclusione, ma al contrario devono unire ed essere colte come occasioni per aprire i nostri orizzonti.
Per me pensare al domani è continuare a porsi nuovi obiettivi, cercando di realizzarli attraverso l’impegno, la costanza, la determinazione e, se necessario, i sacrifici; vivendo appieno il presente, attimo dopo attimo, ma sempre guardando al futuro e senza perdere mai di vista i buoni propositi.
Tendere sempre a qualcosa di più alto, procura d’ufficio un continuo miglioramento.
Buon 2022 a tutti, quindi, che sia un anno ricco di amore, felicità, salute e soddisfazioni!