Peter Paul Rubens (Siegen, Germania, 1577 - Anversa, Belgio, 1640) – Vecchia e bambino con candele (1616/1617)
Trasformare un quadro d’autore in parole…
Nonna, facciamo un gioco…
di Simonetta Greganti Law
“Hai mai osservato la fiamma danzante di una candela?” Disse Adele mentre invitava suo nipote ad accendere un secondo cero bianco.
La nonna di Filippo riusciva sempre a catturare l’attenzione di suo nipote con cose che avevano un fascino superiore a qualsiasi altro divertimento.
L’atmosfera che si stava creando già sapeva di altri tempi, quella stanza aveva assunto riflessi particolari, sembrava come se le loro due figure nella penombra della camera stessero evidenziandosi in un gioco di colori e luce tipico di un quadro barocco.
Il ragazzo notò che al bagliore di quella fiammella tremolante anche gli occhi di sua nonna si stavano illuminando di uno scintillio diverso, sicuramente dovuto più ai ricordi che si riaccendevano alla sua vista.
“Nonna, stai per raccontarmi della tua vita passata?” chiese il piccolo al quale piacevano tantissimo gli episodi di tempi ormai tanto lontani.
“No, oggi voglio raccontarti del futuro. Forse tu non conosci la parola “licnomanzia”. Questa è un’arte divinatoria che è possibile grazie all’interpretazione dei movimenti della fiammella di una semplice candela.
Adesso fai silenzio, devo liberare la mia mente da ogni altro pensiero e osservare in tranquillità i movimenti del fuoco”.
Aveva anche già fatto consumare un bastoncino d’incenso che aveva sparso il suo profumo inebriante nella casa.
“Serve a purificare l’aria ma anche a stimolare le capacità divinatorie”.
Filippo respirava la magia, non aveva ancora capito cosa sarebbe successo ma si era già convinto che sarebbe stato qualcosa di fantastico.
Con la mano Adele iniziò a sfiorare la fiamma, strofinando appena la punta dei polpastrelli perché così facendo avrebbe potuto interpretare meglio i movimenti di questa, gli allungamenti o i piegamenti, i gonfiamenti o i cambiamenti di colore.
“Vedi, la candela con la sua cera materiale, rappresenta l’uomo, il suo corpo, mentre il fuoco ne è lo spirito. E’ necessario osservare le forme capricciose che la fiammella continuamente assume sia nei movimenti sia nei suoi bagliori ma anche le sagome della cera che sciogliendosi mutano sorprendentemente di aspetto. E non bisogna tralasciare neppure il fumo. Cerchiamo ora di dare delle risposte all’ignoto, a tutto ciò che è difficile da comprendere”.
Filippo si domandava come dare delle risposte a domande che non sapeva neppure formulare ma la nonna lo tranquillizzò dicendo che non necessitava porre quesiti dato che le candele avrebbero parlato da sole. Allo stesso tempo rimaneva affascinato e ipnotizzato da quel fuoco in movimento. Eppure, continuava a fissare quella candela accesa senza capire cosa avrebbe dovuto rivelargli anche se il calore e il bagliore di quella luce aveva reso visibile l’armonia che percepiva rischiarando il buio che era intorno a lui.
Poi la nonna iniziò a parlare e il bambino comprese lo scopo di quella esperienza.
“Ecco questa luce è quello che ti occorrerà sempre per andare avanti nella vita. Il tuo futuro sei tu, perciò cerca di guardare al tuo domani con ottimismo senza lasciarti mai abbattere dagli ostacoli. Fissa la luce di questa candela, questo è l’avvenire che è talmente splendente che quasi fa bruciare gli occhi. Se credi alla bellezza di questa fiamma credi nel tuo futuro.
Danza come il fuoco che si muove in tante direzioni, se c’è qualcosa che non ti soddisfa cambia strada e cerca un’alternativa. Respira questo incanto, l’ottimismo è il profumo della vita. Non avere ansie, liberati dalle paure, trova la forza per bruciare con ardore e dimostra a tutti che vali e ce la puoi fare. Devi comprendere che anche le piccole luci riescono ad illuminare luoghi molto oscuri.
Ecco, in questa stanza, tua nonna rappresenta il passato da cui si possono trarre valori e insegnamenti ancora efficaci mentre il futuro ha il tuo nome: si chiama Filippo”.