Aggiornato al 08/01/2025

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

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DALLA POLTRONA (9) - Abraham Verghese

Presentazione di libri, film, eventi.

di Giacomo D. Ghidelli

 

Abraham Verghese – Il patto dell’acqua – Neri Pozza

Un viaggio dal 1900 al 1977 nell’India meridionale, in compagnia di una famiglia che fa parte dell’antichissima comunità di cristiani convertiti dall’apostolo Tommaso diciotto secoli prima.

Una famiglia che prende il via da una bambina quattordicenne data in sposa a un uomo, un vedovo, di trent’anni più anziano: una persona rispettosa, che aspetterà anni prima di congiungersi a quella che finalmente sarà diventata una sposa-non-più-bambina.

Ma la stirpe dell’uomo è afflitta – si dice – da una strana maledizione: in ogni generazione almeno una persona muore affogata ed è per questo che lui, dall’acqua, sta lontano. E vuole che stia lontano anche il figlio avuto dalla prima moglie, un delizioso bambino capace di affetto e di voglia di vivere, che però pagherà il suo tributo alla “maledizione” perdendo la vita alla fine del primo capitolo del libro, collocato a pagina 83 in una vicenda che si snoda per altre 650 pagine (niente spoiler, quindi…)

Di questa “maledizione”, che porta i vari protagonisti a stabilire un “patto di lontananza dall’acqua”, esiste poi anche una vera e propria mappa, su cui via via vengono segnati tutti coloro che muoiono annegati: un albero genealogico ricco di oltre sette generazioni e di notazioni particolari vergate anche da mani sconosciute che avvertono: “I maschi ne soffrono più spesso delle femmine: Attenti ai figli esuberanti, che non temono nulla a parte l’acqua. Quando verranno portati al fiume, voi madri saprete”.

Nonostante il lutto, la famiglia cresce: alla coppia nascono altri figli: una bambina, portatrice della sindrome di down, che vivrà accanto alla madre quieta, felice, capace di prevedere avvenimenti che stanno per accadere e soprattutto capace di amore verso le persone che incontrerà nella sua lunga vita. E poi un maschio, Phillipose, che grazie all’incontro con uno straordinario personaggio – il Signor Progresso – si innamorerà della letteratura inglese e dei fantastici personaggi che incontrerà nelle pagine dei vari romanzi – a partire dal Moby Dick di Melville – diventando poi un seguitissimo giornalista.

Dolcissima è poi la storia d’amore che legherà Phillipose a Elsie, destinata però anch’essa a vivere momenti drammatici. E momenti dolcissimi e drammatici saranno anche quelli che segneranno le vicende d’amore della loro figlia Mariamma con Lenin, un ragazzo di cui seguiamo la storia sin da quando era un piccolissimo bambino che riesce a salvarsi da un’epidemia di cui resta invece vittima tutta la sua famiglia. Dopo altre vicende, Mariamma intraprenderà la strada della medicina, giungendo alla fine a una scoperta sconvolgente di cui però lascio la scoperta al lettore.

L’esercizio di sintesi obbliga a tralasciare la bellezza delle varie storie che via via si intrecciano in queste pagine e che saranno scoperte con grande piacere, ne sono certo, da chi non si lascerà intimorire dalle dimensioni del libro. Importante è però citare almeno un luogo che assumerà una parte importante nella vicenda, vale a dire il Lebbrosario di Saint Bridget, che sarà alla fine guidato da un medico inglese, anche lui protagonista di un denso capitolo della storia. Un lebbrosario che incontreremo in vari momenti di questa lunga vicenda, la quale troverà la propria pacificante conclusione proprio tra le mura di questo luogo.

Tra l’altro bisogna annotare che queste pagine ci accompagnano anche attraverso la storia dell’India, raccontandoci il passaggio dalla dominazione inglese all’indipendenza, facendo esplodere anche il tempo della guerra con il Giappone e quello dei movimenti terroristici.

Un volume da distillare con calma per godersi una scrittura capace di regalarci intense pagine sulle piccole cose o da bersi quasi in un unico fiato, come ha fatto un critico il quale ha scritto: “Mentre leggevo Il patto dell’acqua ogni tanto dovevo fermarmi e ricordarmi di respirare”.

 

Inserito il:07/01/2025 16:06:54
Ultimo aggiornamento:07/01/2025 17:20:00
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