Aggiornato al 27/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Jean Pacheco Ravinski (from Plymouth, MA - United States) – Punta Secca (fraz. Santa Croce Camerina)

 

Quando la vita era piena di magia

di Gianni Di Quattro

 

La mia infanzia l’ho trascorsa in un paese dell’estremo Sud della Sicilia, un paese detto del Sole perché c’era sempre il sole salvo qualche pioggia autunnale o primaverile, piccolo con non più di tremila abitanti di fronte alla Tunisia, vicino a Malta. Il paese si chiama Santa Croce Camerina ed è in provincia di Ragusa, vicino ad un mare blu, su di lui orizzonti straordinari, immensi e luminosi, come raramente si possono vedere nel mondo. Un posto con un grande passato che ancora si sentiva, pieno di silenzi che non erano silenzi ma forse bisbigli della natura, si avvertiva un qualcosa di magico, la vicinanza ad un mistero, la presenza di una irrealtà. Tutti ne eravamo coscienti, piccoli o grandi, con qualsiasi sensibilità e cultura. La magia, ecco la magia, si subisce, non sempre la si percepisce, rimane dentro per sempre.

La mia famiglia era povera, ma, salvo qualche eccezione, tutti al paese lo eravamo, c’era grande solidarietà, si viveva quasi insieme, ognuno sapeva tutto di tutti, si condividevano pensieri, speranze, fantasie sul mondo che non conoscevamo e cercavamo di immaginare da qualche racconto, da qualche giornale, dalla radio, in una atmosfera di grande dignità naturale e di rispetto.

C’era stato il fascismo con il podestà che cercava di fare il capo del paese e con la guardia municipale, l’unico armato di fucile, che si dava le arie come fosse Buffalo Bill e che nessuno ha poi visto dopo lo sbarco degli americani. Un farmacista, un paio di barbieri, un medico condotto di altri tempi che girava con un grande mantello e con un cappellaccio, accompagnato a casa dei pazienti da un calesse e che era bravo, tutti erano contenti di lui. Poi il parroco che aveva salvato il paese, diceva, esponendo la bandiera bianca sul campanile quando gli americani hanno per prova probabilmente sparato un paio di cannonate e tirato giù due case. Dopo la guerra fu processato per alto tradimento e assolto.

Poi dopo lo sbarco e dopo un periodo in cui tutti parlavano dell’evento e della quinta armata del generale Patton, avevamo visto l’immensa distesa di mezzi navali da sbarco o meno che riempivano la costa da Donnalucata a Gela, tutto era rientrato nella normalità, erano arrivati i partiti dalla Democrazia Cristiana all’ Msi passando per il Partito Comunista che aveva successo perché tanti erano i poveri sensibili alle promesse e poi era simpatico Stalin con i suoi grandi baffoni, sembrava un parente, di quelli che ti danno una mano. C’erano i comizi, le elezioni, era cominciata l’epoca della conquista dei voti e delle promesse, una democrazia che a molti sembrava un grande mercato non di idee, ma di affari e scambi.

Andavo a scuola, si studiava e si stava bene con gli amici compagni. Stavamo insieme alla mattina in classe, ma ci si vedeva tutti al pomeriggio dietro la canonica per commentare, per giocare, per inventare, per fantasticare. Qualche volta si andava tutti al mare con qualche amico, come Titì, che aveva il calesse, per giocare a pallone sulla spiaggia o per salire in cima al faro per guardare il mare. Poi a casa per la cena con il nostro pezzo di caciocavallo e qualche verdura bollita, oppure l’uovo e la mortadella.

Eravamo distanti dalla dittatura della tecnologia, i trasporti erano antiquati, quello che si mangiava era tutto a chilometro zero, come si direbbe oggi, il pane lo si faceva in comune con altre famiglie, i reati erano rari, forse anche meno che rari, il paese era agricolo, la gente lavorava nei campi.

Noi ragazzi crescevamo come in un mondo lontano in mezzo alla bellezza, ai colori e agli odori della natura, in una atmosfera dove i sentimenti erano sempre esibiti, dove la speranza non era mai oltre misura e si mischiava con la prudenza.

Il tempo è passato, ma quella magia non riesco a dimenticarla e devo dire che mi aiuta a vivere, forse lo è anche per tanti.   

 

Inserito il:01/02/2021 23:00:17
Ultimo aggiornamento:01/02/2021 23:05:28
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