Chassidismo. Bombe sul cimitero ucraino del fondatore (1)
di Vincenzo Rampolla
L’Ucraina, nazione oggi in guerra per il diritto all’autodeterminazione, è stata per secoli la casa di molte generazioni di ebrei. A quei tempi, vivevano in piccoli villaggi chiamati shtetlakh, in yiddish, la loro lingua non riconosciuta. Nel XVIII secolo gli ebrei erano ovunque sul vastissimo territorio chiamato Regno di Polonia e Granducato di Lituania, entità politica sorta nel XVI secolo e nel 1772 e nel 1795, smembrata dai tre imperi limitrofi: Russia, Regno di Prussia e Impero Asburgico. Per oltre un secolo Polonia e Lituania sono scomparse dalla mappa politica europea. Mentre guerre e patti di pace hanno modificato di continuo i confini geo-politici della regione, nel voivodato di Podolia, a sud-ovest di Kiev, nasce e si sviluppa il chassidismo, nel solco della personalità carismatica di Israel ben Eliezer, noto come il Ba‘al Shem Tov, il Besht (1700-1760).
Il chassidismo è stato ed è tuttora un movimento di innovazione spirituale del giudaismo rabbinico; fedele alla Torà nell’osservanza dei precetti (mitzwot), ha condiviso alcune dottrine qabbalistiche della scuola luriana, risalenti al XVI secolo e ha creato dinastie di maestri, chiamati Rebbe, che incarnarono l’ideale biblico-talmudico dello tzaddiq, il giusto, il pilastro del mondo e intercessore tra Cielo e terra. Un afflato di gioia e di riscatto della dimensione materiale ha sostituito i rigori dell’ascetismo, tipico del chassidismo medievale, rendendo molto popolare l’idea della unione con DIo attraverso le lettere sacre e il complesso sistema delle Sefirot (Zohar), gli attributi divini patrimonio nella Cabbalà. Senza velleità messianiche, queste dinastie si sono diffuse rapidamente a ovest, nella vicine regioni della Volinia e della Galizia, mentre hanno trovato resistenza a nord, nell’area lituana, dove nel tristemente famoso 1772 il Rebbe Gaon di Vilna (1720-1797), con altri maestri, arrivò a emettere una scomunica contro la nuova setta. Dopo alcuni decenni quella frattura si è ricomposta e ha superato il conflitto tra chassidim (seguaci del chassidismo) e mitnagdim (oppositori). Ciò di deve soprattutto a Chayim di Volozihn, erede spirituale del Gaon di Vilna.
Con gli occhi sulla mappa geografica, troviamo nell’Ucraina odierna tutti i nomi dei luoghi per i quali sono noti i grandi Rebbe che hanno abbracciato il carisma del Besht, che era di Metziboz, nel cuore della Podolia, a eguale distanza tra le due grandi città di Kiev e Lwow , oggi Leopoli, ai confini con la Polonia. I due più importanti compagni/discepoli del Besht furono Ya‘akov Yoseph di Polonnoye e Dov Ber di Mezeritch, il vero organizzatore teorico-pratico del chassidismo, per taluni il suo vero fondatore, chiamato il Grande Maggid (predicatore). Non lontano da Kiev c’è la città di Berditchev, con cui si identifica un altro discepolo del Besht, Levi Yitzchaq, maestro estremamente popolare, allievo del Maggid e autore di un’opera fonte preziosa di insegnamenti chassidici. Vicino a Berditchev c’è Ruzhin, nella seconda metà del XIX secolo eletta sede della corte del Rebbe Israel di Ruzhin, tra i maestri più discussi per il suo stile di vita principesco. Più a sud c’è Breslavia, luogo cui è legata la memoria di Nachman, eccentrico pronipote del Besht, la cui fama di canta-storie ha fatto di lui un simbolo dell’enigma mistico. I suoi discepoli ne hanno protetto il carisma scegliendo di non dargli successori e di lasciare vuota la sua sedia. Sepolto a Uman in Ucraina, il luogo è meta di affollati pellegrinaggi di chassidim di Breslavia in occasione del nuovo anno ebraico di Rosh ha-shanà.
A nord di Kiev e oggi al confine con la Bielorussia, Chernobyl è famosa per l’incidente elettro-nucleare del 1986 ma ebraicamente legata al nome di Menachem Nachum, tra i primi seguaci del Magghid e dalla cui dinastia se ne originarono decine di altre.L’elenco è lungo e di certo incompleto.
Non c’è angolo di Ucraina privo di storia chassidica, arricchita dai racconti dei chassidim di Martin Buber (1878-1965), un classico della spiritualità ebraica del Novecento. Molti gli elementi negativi, aspramente criticati dallo storico della mistica Gershom Scholem (1897-1982) per il quale Buber ha de-storicizzato il movimento chassidico per esaltarne il messaggio etico. L’’opera di Buber resta un’attraente mappa geo-mistica del chassidismo ucraino-polacco. E già allora l’impero russo ha fatto la sua parte per soffocarlo.
Alla luce della guerra in atto, le parole del Rebbe Nachman di Breslav sono un profetico invito alla riflessione e alla pace. Rispondi agli insulti con il silenzio. Quando qualcuno ti ferisce, non ripagare con uguale moneta. Allora sarai degno di stima autentica, una stima che è stima interiore, una stima che viene dal cielo. La pace risana. La pace più elevata è la pace fra gli opposti. Se incontrerai qualcuno che ti fa sentire a disagio, invece di dirigerti verso l’uscita più vicina, troverai dei modi per andare d’accordo con quella persona. L’esercito di Putin il 24 Febbraio 2022 ha iniziato il bombardamento della città Uman in Ucraina, dove si trova la tomba del Rebbe Nachman di Breslav. (1772-1810), fondatore della tradizione chassidica di Breslav, uno dei più grandi maestri chassidici di tutti i tempi. Malato di tubercolosi, finì prematuramente i suoi giorni a Uman, dove era andato per instaurare un dialogo con i cosiddetti ebrei illuministi perché pensava che fosse più importante occuparsi degli ebrei lontani dall’ortodossia che degli osservanti. Per sua volontà è stato sepolto a Uman, nel cimitero ebraico dove oggi è sorta una sinagoga. Prima di morire, ha promesso di intercedere per chiunque si fosse recato a pregare sulla sua tomba il giorno di Rosh Hashanà. E così dal 1811, ogni capodanno ebraico, c’è un pellegrinaggio nel luogo dove il Rebbe Nachman è sepolto; a settembre 2021, trentamila chassidim da tutto il mondo si sono ritrovati per rendergli omaggio, nonostante le restrizioni dovute al Covid. In questo periodo Uman è oggetto di lanci di bombe da parte dell’esercito russo e in città è entrata in vigore la legge marziale, divenuta un bersaglio strategico, perché non lontano dalla tomba del Rebbe si trova l’aeroporto militare, con forte allarme della comunità ebraica locale. In una intervista esclusiva a JewishPress.com, Shlomo Rosilio presidente di Hatzalah Ukraine (Unione di organizzazioni umanitarie, non governative ucraine, canadesi, inglesi, francesi e israeliane) si è detto molto preoccupato per gli ebrei intrappolati a Uman che non riescono a uscire dalla città. Alcuni autobus che erano stati affittati per metterli in salvo non sono più disponibili, perché gli autisti hanno difficoltà ad affrontare un viaggio di più di dodici ore in ciascuna direzione obbligandoli a una insostenibile lontananza dalle loro famiglie. L’ambasciata israeliana si è attivata, ma resta difficile garantire una via di fuga.
Non siamo venuti in questo mondo per conflitto e contesa, né per odio, invidia, spargimento di sangue o derisione; siamo venuti in questo mondo solo per conoscerTi, che Tu sia benedetto per tutta l’eternità. (Da una preghiera per la pace, attribuita al Rebbe Nachman).
(Consultazione: m.buber – il messsaggio del chassidismo e chassidismo e l’uomo occidentale; vdj.it- culture; menorah – riflessi - e.pavoncello feb.2022; Ilan Greilsammer , Israele, Men in Black , National Political Science Foundation Press, 1991; significato psicologico di un’esperienza religiosa – m.trevi. roma;confronti – centro studi e rivista – correnti dell’ebraismo)