Aggiornato al 21/12/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Hyeronimus Bosch ('s-Hertogenbosch, Olanda, 1453 - 1516) - Giardino delle delizie- (particolare)

 

Zetavirus

di Franco Filippazzi

 

La lunga storia della vita sulla Terra si era conclusa. Lo zetavirus, ultimo della serie, non aveva più nulla da infettare. Perché, come dicono i testi scientifici, un virus è un parassita totale, che sopravvive solo se ci sono altre forme di vita in cui insediarsi, dagli animali alle piante, ai batteri e persino anche ad altri virus.

La Terra era diventata un deserto assoluto. I continenti erano solo terra e roccia, sparite le distese verdi dei prati, i colori dei giardini, le grandi foreste con gli alberi secolari. Niente era rimasto, tutto divorato dallo zetavirus sino all’ultima molecola.

Nel cielo il sole continuava a percorrere il suo arco, riscaldando però distese di terra e di rocce. Gli oceani erano tranquilli o agitati, a seconda di come spiravano i venti, ma non c’erano più naviganti. Il cielo alternava, come prima, momenti in cui era terso a quelli in cui era nuvoloso, ma non c’era più nessuno cui potesse importare.

Le città, grandi o piccole, stavano man mano sparendo. Le case, i palazzi si sfaldavano, apparivano gli interni vuoti, dove prima c’erano uomini, donne, bambini, animali domestici. Spariva via via ogni segno di vita, ogni ricordo, i ritratti alle pareti si ingiallivano e diventavano polvere.

Fu in questo scenario che un giorno comparve alto nel cielo un’ombra, un punto, qualcosa che diveniva sempre più grande e si avvicinava a grande velocità. Dopo non molto, una grande astronave dal colore argenteo si librava sulla Terra.

Ne scesero due esseri, uno portava una giubba e dei pantaloni, l’altro sopra i pantaloni aveva un corpetto colorato, con alcune piccole gemme luccicanti incorporate.

L’aria era buona, calda e respirabile. I due naviganti si tolsero il cappuccio e si guardarono in giro. Lì vicino c’era un laghetto con acqua tersa; sopra, nel cielo limpido, splendeva il sole.

Fu allora che uno dei due esseri disse all’altro: “Qui si sta bene, Eva”. “Sono d’accordo, Adamo”, fu la risposta. E si misero a camminare sulla Terra, tenendosi per mano.

 

Inserito il:31/03/2020 15:10:52
Ultimo aggiornamento:31/03/2020 15:17:19
Condividi su
ARCHIVIO ARTICOLI
nel futuro, archivio
Torna alla home
nel futuro, web magazine di informazione e cultura
Ho letto e accetto le condizioni sulla privacy *
(*obbligatorio)


Questo sito non ti chiede di esprimere il consenso dei cookie perché usiamo solo cookie tecnici e servizi di Google a scopo statistico

Cookie policy | Privacy policy

Associazione Culturale Nel Futuro – Corso Brianza 10/B – 22066 Mariano Comense CO – C.F. 90037120137

yost.technology | 04451716445