Aggiornato al 20/04/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire
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Franz Marc (1880 - 1916) – Cavallo blu – Olio su tela - 1911

La comunicazione silenziosa.

 

Che cos’è l’equitazione? Una domanda spesso sottovalutata anche dai grandi amanti di questo sport.

Penso che per descrivere bene l’equitazione non basterebbero due vite.

L’equitazione, al contrario di ciò che molti pensano, ha segnato la storia; senza i cavalli non saremmo arrivati ai giorni odierni.

I cavalli sono stati presenti fin dalla preistoria, inizialmente erano alti quanto una volpe di grossa taglia! Vivevano in piccoli branchi male organizzati ma con il tempo crebbero e si evolsero fino a divenire simili al cavallo attuale.

L’uomo li usò per cibarsene, la loro carne era ed è tuttora sostanziosa e proteica, tuttavia nel tempo si accorse delle loro potenzialità ed iniziò a studiarli, rispettarli ed addomesticarli.

Non racconterò tutta la loro storia, anche perché potrebbe risultare noiosa, racconterò cosa hanno trasmesso, cosa trasmettono e cosa veramente sono.

Montare a cavallo, praticare l’equitazione, è come volare, sfiorare l’acqua senza che la tua mano sprofondi, ascoltare il vento e lasciarsi spingere da quest’ultimo verso luoghi di pace ed armonia. Sensazioni profonde che non si possono descrivere a parole ma necessitano di essere vissute.

Il cavallo è in grado di farti volare sia in senso metaforico sia in senso letterale, il cavallo è poesia, è arte e musica per alcuni, spesso è stato raffigurato come un angelo in grado di trasportare gli uomini e le donne sulla sua groppa (come le valchirie) e sulle sue potenti ali, come fosse un’anima pura, angelica quasi.

Il cavallo, che splendida creatura!

Gli indiani lo chiamarono ”grande cane” perché osservandolo trovarono in lui un carattere simile a quello dei loro cani, riuscirono a capire che più libertà gli veniva data più loro stessi ricevevano il suo rispetto e viveva libero accanto alle tribù delle quali faceva parte integrante.

I cavalli sono la nostra storia, hanno preso parte ad ogni conflitto nella storia dell’uomo, l’ultimo dei quali probabilmente è stata la prima guerra mondiale.

Provare l’emozione che possono trasmettere i cavalli non è necessariamente legato all’intraprendere una carriera agonistica e nemmeno a montare; il cavallo trasmette meravigliose sensazioni anche da terra.

Dedicare una parte del nostro tempo libero a frequentare un centro di equitazione, può migliorare sensibilmente la qualità della nostra vita.

Chiudere gli occhi e accarezzare il loro manto, ascoltare il suo respiro unito al vostro, il suono che producono le sue zampe sul terreno, il movimento della sua coda che taglia l’aria, il movimento dei suoi muscoli, il battito del suo cuore e finalmente sentiremo anche il nostro e scopriremo un nuovo modo di vedere il mondo, attraverso l’anima più profonda che poche discipline come l’equitazione possono evocare.

Solo la consapevolezza della libertà riesce a superare le mura erette da noi stessi verso la nostra anima. Il cavallo è la rappresentazione terrena della libertà, incarnata in una creatura costretta alla prigionia impostagli da un essere più potente eppure più debole di lui.

L’umanità si rifugia dietro la falsità della sua fragile potenza e forse è davvero inconsapevole della sua debolezza.

Come si può essere forti se dimentichiamo chi siamo? Se imprigioniamo le nostre diversità e le omologhiamo in uniche entità?

Ma lasciamo perdere i problemi esistenziali dell’umanità, sui quali potremmo concentrarci magari in una futura riflessione su questo bellissimo spazio.

I cavalli sono anime selvagge, vissute sulle alte montagne, vicino a fiumi e in immense praterie, creature divine non venerate come i gatti egiziani ma mai sottovalutate.

Napoleone, per esempio, importò un numero considerevole di cavalli arabi in Francia per creare il cavallo perfetto, un cavallo resistente, veloce, elegante ma soprattutto coraggioso e che sarebbe stato usato nelle grandi battaglie: Il cavallo Angloarabo.

Caligola,  oltre che per ben altre e peggiori follie, passò alla storia come l’imperatore matto che diede il potere di senatore al suo cavallo Invictus (secondo altre fonti Incitatus) per provare che persino un cavallo avrebbe saputo prendere decisioni più giuste di un uomo del senato.  

E a pensarci bene, forse… non aveva proprio tutti i torti!

L’equitazione oggi è divenuta anche ippoterapia per le persone diversamente abili e non solo, è diventata contatto con la natura che noi tutti spesso dimentichiamo nella frenesia delle nostre vite. L’equitazione non è un “semplice sport ma è uno stile di vita”, ci insegna a vivere a rispettare il prossimo ad avere pazienza, a capire dai silenzi che comunicano più delle parole.

Infine, per la mia esperienza,  questo sport entra nell’anima di chi lo ama e lo pratica, riuscendo a cucirne tutti gli strappi.

Il cavallo è una creatura mistica e unica nel suo genere.

Amate ciò che odiate, poiché l’odio è una faccia dell’amore stesso che tende ad attrarre le diversità di cui noi tutti siamo composti.

 

Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà. (Helen Thomson)

Inserito il:09/10/2015 11:20:28
Ultimo aggiornamento:27/10/2015 15:10:38
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