Agnolo Bronzino (Firenze, 1503-1572) - Allegoria del trionfo di Venere (particolare) – (1540-1545)
Immunda erit
di Iman Zahra Favretto
IMMUNDA ERIT
Oh, infamia malefica,
Che come turpe dolore
Sembra estirpare l'amore
Dallo sguardo accorto
Dalla razionalità della mente
Codesta è la gelosia,
Che come una bestia immonda
Sputa e sguazza nell'infelicità;
Ed è il pentimento la prova
Dell'atto consumatosi nell'oblio
Non vi è che rimpianto
Dinnanzi a simili emozioni
Si nutrono di fame e di invidia.
È la follia dell'anima
A parlare per risentimento;
Ed è lei stessa, che
Lentamente si lascia consumare
Dal suo stesso doloroso
Rimpianto.