Aggiornato al 21/11/2024

Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo

Voltaire

Rick Nease (Illustrator, Detroit) - Stephen Fry can enhance audiobooks experience

 

Estate: tempo di lettura (o di ascolto?) 2/2

di Annalisa Rabagliati

 

Il modo in cui un audiolibro viene letto ha anche un peso nel giudizio sul testo. Alcuni libri degli undici scaricati erano letti in tono monocorde, perfino quando era l'autore stesso a farlo.

Mi riferisco a uno scrittore che mi è sempre piaciuto, per le sue idee e la proprietà di linguaggio. Come in altri suoi romanzi la trama parla di un processo, visto che questo era l'ambito in cui lavorava l'autore prima di diventare uno scrittore affermato, ma questa volta non sono riuscita a farmi coinvolgere o, almeno, non ne sono consapevole, sarà forse a causa del mezzo? Non mi sono piaciute ad esempio le descrizioni minuziose di ciò che il protagonista mangia o delle azioni di tutti i giorni che, a mio parere, sono superflue.

A tale proposito c’è un libro giallo che sono riuscita a finire, ma mi ha veramente annoiata, perché zeppo di dettagli inutili, come:"Ci sedemmo al bancone del bar, ordinammo una birra, che però arrivò senza schiuma, allora chiedemmo alla cameriera, che si chiamava Rosi ed era stata amica d'infanzia del genero dello sceriffo, e quella sera era lì anche se non era il suo turno, per sostituire la collega che aveva avuto un bambino pur non essendo sposata, di portarcene una come Dio comanda, prima di continuare il nostro colloquio ..."

Naturalmente non è una citazione del libro, voglio solo dare un'idea.  E meno male che alla fine l’autore fa un riassunto, se no mi sarei persa…

Anche questo è stato un bestseller,  un mappazzone da 700 pagine, che, secondo me, che non sono nessuno,  poteva durarne 300 e sarebbe stato perfino più valido.

Confesso di aver messo in pratica il secondo diritto del lettore enunciato da Pennac: ho saltato un bel po' di ascolto, nella prima parte, sperando di arrivare al dunque più in fretta. Per fortuna era letto da un attore bravissimo, che cambiava tonalità della voce a seconda del personaggio che interpretava e rendeva l'ascolto gradevole, nonostante il testo prolisso e la storia inverosimile, che con un giudizio irrituale, ma sintetico, potrei definire, per la verità, un'americanata.

Eppure è piaciuto talmente che ne hanno fatto pure una serie televisiva! Sicuramente perché era zeppo di flashback e situazioni viste con gli occhi dei diversi personaggi, che però rendevano il libro ridondante. All'ascolto poi, tutte queste ripetizioni creavano un po' di confusione.

Ecco quindi un altro difetto dell'audiolibro, che ho riscontrato in particolare nell'ascoltare un saggio storico, vincitore del premio Strega, che bramavo leggere da molto tempo.

Di una bella e doverosa consistenza, contiene una gran quantità di articoli, lettere, documenti di cui viene specificata la natura solo dopo che sono stati letti e, anche se l'attore è bravo, non è facile comprendere che si tratta di testi diversi, lo si capisce tardi, soprattutto perché si ascolta facendo anche altro. Devo confessare che l'ho abbandonato, ubbidendo al terzo punto del decalogo di Pennac, perché l'ascolto era frustrante, ma, essendo una patita di storia, lo leggerò prima o poi nel modo tradizionale.

Se i diritti proclamati da Pennac valgono per il lettore a maggior ragione, a mio avviso, valgono per chi ascolta un audiolibro. Mi sono accorta di aver attuato l'ottavo diritto, quello di spiluccare, moltissime volte, entrando in una libreria. Questa volta l'ho fatto ascoltando a spizzichi tre libri, per questione di tempo: il mese pagato stava per scadere e nessuno dei tre mi prendeva l'anima, così ho ascoltato nello stesso periodo, alternandoli, passi diversi dei tre.

Uno è di uno psicologo spesso ospite in tv e protagonista di una diatriba radiofonica con una scrittrice dalla spiccata vis polemica. Il suo manuale invita a trovare in sé stessi la propria cura. I consigli mi sono sembrati incoraggianti, ma un po' semplicistici, forse perché non li ho ascoltati tutti.

Il secondo libro è un estratto di un romanzo fantastorico, dall'eloquio elegante di un celebre scrittore einaudiano. Tornando in città non vedo l’ora di leggerlo.

Il terzo è un testo famoso di uno scrittore latino su un popolo barbaro e la sua terra, che mi sono ricordata di avere tra i vecchi libri scolastici. Lo andrò a cercare, perché leggere è un piacere e non una tacita guerra contro il tempo.

Possibile che tra tutti questi libri ascoltati non ve ne fosse uno soddisfacente? Certamente c’era! E non uno solo, ma due!

Uno è di una nuova scrittrice italiana, che ha creato un personaggio di commissario donna molto umano, dal carattere impossibile, ma carico di empatia per gli altri e sempre alla ricerca della verità. La scrittrice ambienta i gialli nella sua terra d'origine e unisce alla trama intrigante aspetti storici e antropologici, descrizioni superbe del paesaggio, considerazioni sociologiche e precise informazioni di varia natura. Il tutto senza rendere il lettore un dormiente.

Anche qui i dialoghi ascoltati, anziché letti, creavano a volte difficoltà di comprensione immediata, ma provo a mettermi nei panni di chi abbia problemi di vista, come quelli di un personaggio del romanzo, e credo che sia meglio ascoltare un audiolibro che dover rinunciare a godere di una storia così coinvolgente. 

Ed eccoci, dulcis in fundo, al romanzo per cui è valsa la pena di pagare l'abbonamento. Lo avevo scaricato con gli altri, ma lasciato per ultimo, non sapendo se ce l'avrei fatta ad ascoltarlo entro il mese. Ne avevo sentito parlare, a suo tempo, ma non lo avevo comprato, né era disponibile nella biblioteca online. È stata una fortuna che sia riuscita ad ascoltarlo tutto.

Scritto da una donna, parla di una ragazzina che torna a vivere nella famiglia di origine, dopo essere stata allevata da estranei che credeva fossero i suoi veri genitori.

Non so se si tratti di autobiografia o di invenzione di una mente creativa, ma la storia mi ha coinvolta totalmente: ho pianto, mi sono arrabbiata, sono rimasta sconcertata per l'abbandono iniziale e fino all'ultimo, come la protagonista, non ho immaginato le motivazioni della tragedia. Ho condiviso con lei la delusione e il disgusto, ma anche la pietà per la miseria dei suoi congiunti e l'incredulità e il rancore verso chi l'aveva respinta.

Mi sono sentita di nuovo un'adolescente senza certezze, immedesimandomi, grazie alla scorrevolezza della scrittura e all'interesse suscitato dal racconto.

Insomma questo audiolibro mi ha consentito di mettere in pratica il sesto diritto del lettore, quello di calarsi totalmente in una storia, dimenticando tutto il resto, che è ciò che io cerco nella lettura.

Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vuol dire che forse non vi ho annoiato e suppongo vi siate fatti un'idea di quali fossero gli audiolibri di cui ho parlato. Volontariamente non ne ho scritti i titoli, perché spero di coinvolgere chi mi legge in un gioco, una specie di caccia al libro.

Mi piacerebbe che qualcuno scrivesse nei commenti i titoli di quelli che ha riconosciuto anche se non tutti e dodici (anzi quattordici) magari aggiungendo un commento alle mie critiche, positivo o negativo.

 In fondo è facile: per ognuno ho messo un indizio abbastanza evidente. Allora che cosa aspettate? Resto in attesa di leggervi, così come sono in attesa di leggere, non ascoltare, il seguito dell’ultimo libro, che ho prenotato alla biblioteca online!

 

Inserito il:31/08/2021 15:33:22
Ultimo aggiornamento:31/08/2021 15:52:39
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